Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" Grande senso di umanità e giustizia nelle carceri palestinesi "
dietro le sbarre, torture con i fondi europei
Cari amici,
anche in tempi di sommosse egiziane non bisogna perdere di vista la Palestina, faro di Eurabia. Senza dubbio vi ricordate la flottiglia che provò il maggio scorso a sfondare il blocco israeliano di Gaza. (Fra l'altro, avete letto che la commissione d'inchiesta Turkel ha appurato che l'azione israeliana ha rispettato la legalità internazionale - http://www.mosaico-cem.it/articoli/freedom-flotilla-non-ci-fu-nessuna-violazione-del-diritto-internazionale-lo-stabilisce-il-rapporto-turkel ? Il rapporto è molto interessante e si può leggere qui: http://www.turkel-committee.gov.il/files/wordocs/8808report-eng.pdf ). Bene, ma forse non avete presente che fra le navi della flottiglia ce n'era una che aveva un nome buffo, "Sfendoni 8000". E sapete il perché di questo strano nome e in particolare del numero? Perché i "pacifisti" della flottiglia sostengono che Israele tratterrebbe in carcere proprio 8000 palestinesi: è un argomento contro la liberazione di Gilad Shalit, che non tiene conto che si tratta di terroristi, in parte condannati per reati sanguinosi e terribili stragi, e comunque sempre regolarmente processati dalla giustizia israeliana (che non è affatto filogovernativa, come tutti sanno) e richiusi in carceri regolari con tutti i diritti, visite, assistenza legale, istruzione, attività fisica ecc.
E' un numero interessante, 8000. Perché sapete quanti sono i palestinesi detenuti politici dell'Autorità Palestinese? Lo dice un rapporto dell'Arab Organization for Human Rights in Britain: in media fra il 2007 e il 2010 sono stati 8640, al ritmo di otto arresti al giorno. Notate che il 77% dei detenuti dell'AP era già stato arrestato e rilasciato dagli israeliani: forse la loro pericolosità è chiara anche ai palestinesi. Il turnover nei 35 centri carcerari dell'AP è alto, per la semplice ragione che in buona parte dei casi non si trattava di trattenere dei soggetti pericolosi e di impedir loro di fare danni o di punirli, ma di terrorizzarli e torturarli: secondo il rapporto il 95 per cento di questi detenuti è stato torturato durante il loro passaggio in carcere. Non solo sono di più, ma sono trattati senza nessuna garanzia, in maniera completamente inumana. Fra il 2008 e il 2009 sei detenuti politici sono morti per le torture nelle prigioni palestinesi, le quali naturalmente beneficiano del sostegno più o meno indiretto dei fondi europei. (Per altri dati, potete leggere questo articolo: http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=204763) . Non vi sembra il caso che la prossima flottiglia, che già si annuncia per la primavera, promuova una sua imbarcazione da 8000 a 8640? Così, per amore delle vittime palestinesi...
Ugo Volli
PS: A proposito di giustizia palestinese. Di recente un palestinese esaltato o squilibrato di nome Khaldoun Najib Samoud ha cercato di ripetere le gesta dei terroristi suicidi, lanciandosi con due bombe a mano contro un posto di blocco israeliano, e nella sparatoria successiva ha perso la vita. Che cosa ha fatto l'Autorità Palestinese? L'ha dichiarato shahid, martire, e ha assegnato un premio in denaro alla famiglia. (http://palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=4554) Non è un segno di grande sensibilità umanitaria e di senso della giustizia?