Torna a ricandidarsi a sindaco di Londra Ken Livingstone, da sempre a libro paga dell'Iran. é incredibile che sia il Partito Laburista a candidarlo
Il racconto di Giulio Meotti, sul FOGLIO di oggi, 29/01/2011, a pag.2, con il titolo "'Ken il Rosso', candidato sindaco a Londra e icona dell'Iran".
Ken Livingstone insieme ai suoi padri politici
Roma. Stavolta pare che “Red Ken”, Livingstone il Rosso, l’abbia fatta davvero grossa. Il “cockney king” del politicamente corretto, il re delle periferie operaie ribatezzato da Tony Blair “il pazzo lunatico di sinistra”, ha intascato lauti compensi dal regime di Teheran per apparire come conduttore sulla rete televisiva iraniana Press Tv. Livingstone ha nuovamente vinto le primarie come candidato sindaco laburista di Londra per il 2012. Il Telegraph sta battagliando duramente contro le parcelle che Livingstone avrebbe intascato dal regime di Ahmadinejad. Lui si è difeso così: “Press Tv è uno dei pochi canali televisivi che presentano con obiettività il caso palestinese”. E ha poi paragonato il proprio lavoro con Press Tv alla Fox News. “Ma i proprietari della Fox non hanno mai torturato le persone, ucciso gli omosessuali e lapidato le adultere”, ha risposto il Telegraph. Almeno fino a marzo Livingstone sarà dunque il candidato sindaco della sinistra britannica e l’anchorman degli ayatollah in occidente. Dal 1979 Londra è una delle capitali mondiali degli esuli iraniani. Diciassette sono già state le puntate di Livingstone in Iran, in cui ha parlato di “invenzione del popolo ebraico” e paragonato l’“Israele sionista e l’apartheid in Sudafrica”. “Il suo lavoro per Press Tv è incompatibile con l’essere il candidato democratico di un partito per il più importante municipio del paese”, ha scritto anche il London Times. Sindaco di Londra dal 2000 al 2008, amico delle minoranze etniche, dei gay, dei nazionalisti irlandesi e dei sindacati, generoso nei sussidi e spietato nelle critiche al governo conservatore, Livingstone sfiderà nuovamente Boris Johnson, l’attuale sindaco di Londra. Livingstone ha conquistato la candidatura guadagnandosi il 68 per cento dei consensi degli iscritti londinesi al Labour, mentre la sua sfidante Oona King si è fermata al 31 per cento. Il risultato ha avuto la conseguenza di riportare Livingstone sulla scena della politica britannica, dalla quale era stato praticamente estromesso a seguito della sua rovinosa sconfitta di due anni fa. I gay britannici sono furiosi con Ken il Rosso, che aveva voluto l’educazione sessuale omosex nelle scuole: “E’ spaventoso che Livingstone abbia scelto di finire sul libro paga del regime noto per il suo trattamento barbarico dei gay”, ha scritto Matthew Sephton. Nel 2005, quando era sindaco di Londra, Livingstone suscitò molto clamore per aver paragonato il religioso islamista Yusuf al Qaradawi a Papa Giovanni XXIII. Il “Papa buono” portato al rango di un teorico degli attentati suicidi in Israele, in Cecenia e in Iraq, paesi in cui Qaradawi, con apposite fatwa, ha legittimato il jihad. Per anni “Ken il Rosso” ha considerato al Qaradawi un interlocutore privilegiato nel “dialogo tra fedi e comunità”, tanto che il 5 gennaio 2005, sei mesi prima delle stragi di luglio, ha pubblicatoun documento ufficiale della città di Londra, dal titolo: “A reply to the dossier against the Mayor’s meeting with the doctor Yusuf al Qaradawi”. E’ un documento in cui sono accusati i critici che riportano i testi sanguinolenti di al Qaradawi di essere strumenti del Mossad israeliano. Nel 2006 Livingstone fu poi sospeso per un mese come sindaco per le ingiurie antisemite rivolte al giornalista Oliver Finegold dell’Evening Standard. All’uscita da una festa in onore di un deputato gay, Livingstone venne fronteggiato da Finegold. “Come è andata stasera, sindaco?”, gli chiese il giornalista. “Fatti curare – rispose Livingstone – Cosa facevi prima? Il criminale di guerra nazista?”. Il reporter rispose: “No, sono ebreo le sue parole mi offendono”. E Livingstone: “Sei come il guardiano di un campo di concentramento, il tuo giornale è pieno di reazionari bigotti”.
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