Olimpiadi di Londra 2012: gli atleti palestinesi si alleneranno in Israele Fabio Rubini elogia Mario Pescante, perchè?
Testata: Libero Data: 26 gennaio 2011 Pagina: 21 Autore: Fabio Rubini Titolo: «In Israele soffia vento di pace. Ebrei e palestinesi insieme alle Olimpiadi»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 26/01/2011, a pag. 21, l'articolo di Fabio Rubini dal titolo " In Israele soffia vento di pace. Ebrei e palestinesi insieme alle Olimpiadi".
Mario Pescante
Gli atleti palestinesi potranno allenarsi in Israele per prepararsi alle olimpiadi di Londra. Una notizia che dimostra come Israele sia una democrazia, in più sempre aperta al diallogo e alla collaborazione. Non potrebbe mai succedere l'opposto, atleti israeliani che si allenano a Ramallah, per esempio, viste le esternazioni nostalgiche fatte da Abu Mazen per i terroristi di Monaco. Rubini scrive : " E in questo percorso verso la pace (sportiva) c’è anche un pizzico d’Italia, visto che il “ministro degli esteri del Cio” è il nostro Mario Pescante ". C'è poco da essere entusiasti. Mario Pescante è lo stesso che non ha mosso un dito per ammettere Israele ai Giochi del Mediterraneo. Un campione di filoarabismo nemmeno ben nascosto. Israele non partecipa ai Giochi del Mediterraneo da quando sono istituiti perchè sennò i Paesi arabi protestano. Come contentino Pescante aveva assicurato che nemmeno la delegazione palestinese avrebbe giocato. Come se la cosa avesse qualche rilievo. Questo 'risultato', atleti palestinesi che si allenano in Israele non è un 'successo', nè un 'percorso verso la pace', nè un successo di Mario Pescante. E' dovuto solo alla buona volontà di Israele che, per altro non avrebbe nessun obbligo ad accogliere atleti stranieri permettendo loro di allenarsi nei suoi impianti sportivi. Ecco l'articolo:
Londra Olimpiadi di pace. Israele allenerà gli atleti palestinesi in vista dell’appunta - mento a cinque cerchi del prossimo anno, oscurando così, quarant’anni dopo, una delle pagine più buie della storia dei Giochi: l’assal - to al villaggio olimpico di Monaco. Ma andiamo con ordine: ieri a Losanna, davanti al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e del presidente del Cio Jacques Rogge, è stato siglato un importante accordo tra i due paesi (in guerra da sempre) che dovrebbe portare alla libera circolazione di atleti e materiali sportivi tra Palestina e Israele. In questa prima fase i tecnici israeliani hanno dato la loro disponibilità ad allenare gli atleti palestinesi in vista delle Olimpiadi di Londra. E in questo percorso verso la pace (sportiva) c’è anche un pizzico d’Italia, visto che il “ministro degli esteri del Cio” è il nostro Mario Pescante, che dallo scorso ottobre fa la spola tra i due Paesi per limare i dettagli dell’accordo siglato ieri in Svizzera. Ma le implicazioni di questo riavvicinamento (seppur solo sportivo) hanno valenze storiche. Quando a Londra si apriranno i Giochi, infatti, ricorrerà il quarantesimo anniversario della pagina più drammatica nella storia delle Olimpiadi: la strage di Monaco ’72. Erano le 4.30 del 5 settembre 1972 quando un commando di guerriglieri dell’organizzazio - ne terroristica “Settembre nero” fece irruzione nel villaggio olimpico (praticamente privo di sistemi di sicurezza per volere della stessa Germania, che voleva cancellare l’immagine autoritaria rimastale appiccicata dai tempi del nazismo) e si diresse verso le camere della delegazione israeliana. Durante l’assalto vennero uccisi due atleti e altri nove vennero presi in ostaggio. Organizzatori e governo vennero presi in contropiede e da lì in avanti commisero una serie di errori macroscopici che portarono alla strage finale: dopo ore di negoziazione, infatti, i terroristi vennero convinti a trasferirsi in elicottero all’aeroporto di Fürstenfeldbruck, dove ad attenderli ci sarebbe stato un boeing 727 della Lufthansa. Lì, per la verità, il governo tedesco aveva preparato un blitz che fallì anche per l’impreparazione delle forze armate tedesche (che rifiutarono l’in - vio da Israele di squadre speciali) e che dopo errori e malintesi si concluse con la morte di tutti e nove gli ostaggi, di cinque fedayn e di un poliziotto tedesco. Una vera e propria disfatta per la Germania di Willy Brandt. La reazione israeliana fu durissima: il 9 settembre l’aviazione effettuò raid aerei sui campi profughi palestinesi in Libano e Siria. E pochi mesi più tardi ilGovernodi Golda Meir varò l’operazione “Ira di Dio”, che aveva il compito di stanare e uccidere i mandanti della strage di Monaco.
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