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La Repubblica Rassegna Stampa
24.01.2011 Le offerte dell'Anp: siamo alla comica finale
Ma Fabio Scuto la diffonde come se fosse un affare serio

Testata: La Repubblica
Data: 24 gennaio 2011
Pagina: 12
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Israele-Anp, ecco le carte segrete: Enormi concessioni su Gerusalemme»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 24/01/2011, a pag. 12, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo "Israele-Anp, ecco le carte segrete: Enormi concessioni su Gerusalemme".


Tzipi Livni, Ehud Olmert, Abu Mazen

La fonte è al Jazeera, e questo dovrebbe mettere in guardia sulla veridicità o meno delle informazioni trasmesse.
Fabio Scuto le diffonde per vere, si tratta di cablogrammi sui negoziati fra Israele e palestinesi durante il governo Olmert.
Scuto scrive "
Rivelano che in questi ultimi dieci anni i negoziatori palestinesi segretamente avevano deciso di accettare l´annessione israeliana di quasi tutti gli insediamenti che accerchiano Gerusalemme, la sovranità di parte della Città vecchia, e molte altre concessioni ". Ma com'è cattivo Israele, che rifiuta le generose offerte palestinesi...è solo colpa sua se i negoziati continuano a fallire, no? Abu Mazen era pronto a cedere qualunque cosa pur di raggiungere un compromesso (facile farlo, specie quando si offrono alla controparte cose che le appartengono già, senza di fatto cedere sulle questioni più importanti), ma Israele ha sempre rifiutato.
Nessun cenno, ovviamente, al terrorismo e ai rifiuti palestinesi, alla situazione a Gaza. La parte del 'cattivo' spetta sempre a Israele.
Ecco l'articolo:

GERUSALEMME - Il loro nome in codice è Palestinian Papers e rappresentano la più grande fuga di documenti confidenziali nella storia del conflitto mediorientale. Rivelano che in questi ultimi dieci anni i negoziatori palestinesi segretamente avevano deciso di accettare l´annessione israeliana di quasi tutti gli insediamenti che accerchiano Gerusalemme, la sovranità di parte della Città vecchia, e molte altre concessioni - come il ritorno solo per un numero simbolico di profughi - che saranno un elemento chiave nel determinare un atteggiamento freddo da parte degli altri Paesi mediorientali, se non addirittura di ostilità. I Palestinian Papers sono 1.600 documenti confidenziali, redatti da funzionari palestinesi, americani e britannici; quelli emersi ieri notte sono relativi al periodo 2008-2010, cioè alle trattative avviate subito dopo la Conferenza di Annapolis voluta da Bush.
I documenti confidenziali palestinesi, che coprono più di un decennio di negoziati con Israele e Stati Uniti, sono stati ottenuti da Al Jazeera e Guardian e forniscono un quadro straordinario e vivido della disintegrazione del processo di pace che è adesso sotto gli occhi di tutti. I capitoli principali in cui è possibile suddividerli sono diversi: 1) le "concessioni riservate" offerte dai negoziatori palestinesi - allora il governo era guidato da Abu Ala, poi estromesso dal presidente Abu Mazen - anche sulla questione altamente sensibile come il diritto al ritorno dei profughi palestinesi. 2) come i leader israeliani hanno privatamente chiesto che una parte dei cittadini arabi venisse trasferita nel nuovo Stato palestinese. 3) il livello "intimo" di cooperazione tra le forze di sicurezza israeliane e l´Autorità palestinese. 4) il ruolo centrale dei servizi segreti britannici nella redazione di un piano segreto per schiacciare Hamas nei Territori palestinesi. 5) come l´Anp e il suo presidente furono preventivamente avvertiti dagli israeliani che si preparava una vasta offensiva contro la Striscia di Gaza, l´Operazione Cast Lead, che costerà la vita a 1.400 palestinesi, tra la fine del 2008 e il gennaio 2009.
Il senso che si ricava dai Palestinian Papers è di una chiusura netta - nel 2008 e nel 2009 - del governo israeliano allora guidato dal premier Olmert e da Tzipi Livni, alle concessioni del capo negoziatore palestinese Saeb Erekat. L´impressione generale che emerge è la debolezza e la disperazione crescente dei dirigenti dell´Anp, nella incapacità di bloccare la crescita degli insediamenti israeliani nelle terre oggetto di negoziato, e il timore di perdere credibilità davanti ai loro rivali di Hamas. Le carte rivelano anche la fiducia incrollabile dei negoziatori israeliani nell´atteggiamento passivo della diplomazia Usa.
Certo da anni i negoziatori palestinesi e israeliani sottolineano che qualsiasi posizione nell´ambito delle trattative è soggetta al principio che «nulla è concordato finché tutto è concordato» e quindi non è valida senza un accordo globale. Ma i leader dell´Anp sono adesso sono messi certamente in imbarazzo dalle rivelazioni sulle concessioni che erano pronti a fare. Concessioni su cui Hamas non tarderà a farsi sentire, cercando di cavalcare la protesta.

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