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Le speranze di un padre 23/01/2011

Buon giorno,

una si alza e dice: "Al peggio non c'è mai fine".

Ho appena guardato un video sulla Stampa online, dove l'episodio delle uova e dell'aggressione a Gaza nei confronti della ministra francese viene spiegato con "l'errata attribuzione alla ministra francese di alcuni insulti nei confronti dei palestinesi in realtà pronunciati da Noam Galit".

A me risulta che Noam abbia ssemplicemente piegato alla ministressa ( nel termine c'è tutta la mia consedearzione di quest'ipocrita e vile signora, con la sua prudenza del cavolo) che ogni prigioniero dovrebbe essere visitato dalla Croce Rossa.

 Domani stessa sarò nella tenda di Ghilad, perché mi sto preparando a scrivere un pezzo narrativo sulla sua prigionia e su questi lunghi anni di attesa di un padre, quindi gli chiederò che cosa è veramente successo giovedì scorso, quando poi a Ramat Aviv è morta Sonia Peres e quindi l'attenzione qui si è spostata sulla perdita di questa meravigliosa figura di donna.

Vi prego, volendo io scrivere oggi pomeriggio una lettera di protesta, cosa sapete  su questi presunti insulti, dei quali non credo capace un uomo, un Mensch come Noam Shalit? O non sono essi invece la consueta invenzione palestinese?

Grazie

 

Leah

 

Per quanto lo conosciamo, Noam è un uomo educato, aggiungiamo intelligente, mai avrebbe guastato un rapporto che avrebbe potuto essere utile per la liberazione di Gilad. Semmai ingenuo, avere qualche speranza in Catherine Ashton...
IC redazione


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