Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 21/01/2011, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Ratzinger come Mahfuz".
Benedetto XVI
Il comitato scientifico dell’Università di Al Azhar ha deciso di sospendere il dialogo con il Vaticano. Come ha spiegato il membro del Consiglio dei ricercatori Abdel Muti al Bayoumi, “questa decisione è stata presa in risposta alla posizione assunta da Benedetto XVI nei confronti dell’islam”. I teologi islamici chiedono le scuse di Ratzinger, che si sarebbe intromesso negli affari egiziani denunciando il massacro dei cristiani copti. E’ un gesto politico e religioso di intimidazione islamista del Papa da parte della “Radiosa”, la più prestigiosa università islamica con sede al Cairo, una sorta di Vaticano sunnita. Un anno fa gli stessi teologi avevano dato via libera al libello “Contro i cristiani” di Muhammad Imarah, membro proprio del comitato scientifico di Al Azhar. Ratzinger finisce così nella black list in cui si ritrovò anche Nagib Mahfuz, il veneratissimo Nobel egiziano pugnalato quasi a morte dai jihadisti e costretto a chiedere l’approvazione di Al Azhar per pubblicare un romanzo poi mai uscito perché ritenuto “blasfemo”. Nel 2004 sempre Al Azhar mise al bando il libro di Gamal al Banna “La responsabilità del fallimento dei paesi islamici”, in cui propone alle minoranze musulmane modalità di comportamento capaci di facilitare l’integrazione in società non islamiche. Stessa sorte per l’autrice Nawal el Saadawi, il cui romanzo, “La Caduta dell’imam”, è stato vietato dall’Università. Sempre Al Azhar ha messo all’indice tutte le opere dello scrittore Farag Foda, assassinato da un commando della Jamaat Islamiya. La luce della Radiosa si è da tempo oscurata. Adesso è Ratzinger a farne le spese. E con lui tutti noi.
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