Ho letto con attenzione quanto riferito da Giulio Meotti nel suo articolo sul Foglio. La sostanza era già nota, anche se mancavano alcuni dettagli. Quello che trapela, qiuello che si dice è solo un parte di ciò che si prepara. Una cosa è certa: più si lascia progredire il programma nucleare iraniano e più difficle sarà predisporre le necessarie contromisure. Su qualche organo di stampa è trapelata la notizia che un'offensiva informatica di israele ha avuto successo. Un virus informatico ha compromesso molte centrifughe iraniane facendo retrocedere la tebella di marcia del programma. Sarà vero? E' sperabile. Sta di fatto che Israele non può, non deve rimanere a guardare.. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Israele ha il diritt-dovere di difendere i propri cittadini e la miglior difesa è l'attacco. Se non agirà per primo (come già è accaduto proprio nei confronti dell'Iran in un non lontanissimo passato), sarà in gravissimo svantaggio. Il primo vantaggio dell'Iran è l'enorme squilibrio fra la superficie del proprio territorio e quella dello Stato ebraico. D'altra parte, se l'Iran fosse una democrazia (e purtroppo non lo è), il primo dovere dei suoi governanti sarebbe la difesa dei propri cittadini che pagherebbero comunque un prezzo altissimo se venissero trascinati in un conflitto nucleare, un prezzo che, per qualche aspetto, sarebbe pure più grave di quello che pagherebbero gli Israeliani che sono molto più avanti sul fronte dell'organizzazione della difesa, del soccorso, della sopravvivenza e del dopo-attacco. La distruzione della popolazione di Israele non potrebbe avvenire completamente, né gli Iraniani possono illudersi di cancellare lo Stato ebraico dalle carte geografiche, mentre la devastazione dell'Iran sarebbe per quel Paese una catastrofe dalla quale non sarebbe in grado di riprendersi. Senza contare le conseguenze del fall-out sulla popolazione di tutti gli Stati della regione: Libano, Siria, Giordania, Iraq ed Egitto in primis. Solo un folle potrebbe rischiare una tale tragedia e la storia insegna che simili follie possono ancora ripetersi.. Pertanto, prevenire è meglio che reprimere. Obama dovrebbe esserne consapevole.