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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.01.2011 Combattere il negazionismo con la Memoria
Cronache di Frediano Sessi

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 gennaio 2011
Pagina: 38
Autore: Frediano Sessi
Titolo: «Storia di 'mostri ordinari' e delle loro vittime - Anna Frank e quegli insulti su Facebook»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/01/2011, a pag. 38 e a pag. 19, due articoli di Frediano Sessi titolati "Storia di «mostri ordinari» e delle loro vittime" e " Anna Frank e quegli insulti su Facebook ".

"Storia di «mostri ordinari» e delle loro vittime"

A supporto delle celebrazioni che spesso accompagnano il giorno della memoria, nel quale in Italia (e in gran parte dell’Europa) si ricorda lo sterminio nazista degli ebrei e la liberazione di Auschwitz, l’editoria propone numerose pubblicazioni, spesso di grande interesse. Tra queste, i disegni del ragazzo ebreo Thomas Geve, che scampato sedicenne dal carnaio di Auschwitz, ci restituiscono una insolita fotografia della vita in lager (Qui non ci sono bambini, Einaudi). Sid Jacobson ed Ernie Colón sono gli autori della biografia a fumetti che racconta la storia di Anne Frank, ripercorrendone le tappe salienti (Anne Frank. La biografia ufficiale a fumetti, Rizzoli/Lizard). Alcune opere di saggistica si possono, tuttavia, considerare più che necessarie per comprendere le nuove ricerche e la complessità della Shoah come evento storico. I due volumi della Storia della Shoah in Italia (Utet) che ci aprono lo sguardo anche sulle forme e le rappresentazioni della memoria nel dopoguerra; il nuovo saggio di Christopher Browning che ricostruisce a partire da quasi trecento testimonianze la vita e l’organizzazione quotidiana di un campo nazista di lavoro (Starachowice), ponendoci al centro di storie di eroismo, corruzione, compassione e disperazione, e aprendo uno sguardo nuovo sulla macchina dello sterminio (Lo storico e il testimone, Laterza); la prima guida sistematica in Europa sul complesso concentrazionario di Auschwitz-Birkenau (Visitare Auschwitz, Marsilio) che consente di decifrarne non solo la storia, le forme della memoria ma soprattutto quel che resta oggi allo sguardo dei tanti turisti che affollano ogni anno quel sito. Editi alla fine dello scorso anno, due saggi imponenti, per metodo di ricerca e qualità del contenuto: Donald Bloxham, Lo sterminio degli ebrei (Einaudi) ed Emilio Gentile, Contro Cesare. Cristianesimo e totalitarismo nell’epoca dei fascismi (Feltrinelli). Al «dottor morte» , l’uomo che più di tutti simboleggia i crimini commessi dai medici nazisti, Jorge Camarasa dedica un lavoro che ne ripercorre le tracce della fuga (Mengele, l’angelo della morte in Sudamerica, Garzanti). Di altro genere è il saggio di Gabriele Nissim (La bontà insensata, Mondadori) che rilegge la tragica storia della Shoah attraverso le vite di quegli uomini e quelle donne che hanno avuto il coraggio di opporsi al male per portare soccorso alle vittime. Due incursioni in terra straniera, Francia e Germania, ci consentono di segnalare il saggio di Christian Ingrao, Croire et détruire (Fayard), la prima ricostruzione del ruolo degli intellettuali all’interno della macchina nazista di distruzione e da guerra SS; e il magistrale saggio di Peter Longerich, Heinrich Himmler (Siedler Verlag) che ricostruisce la vita e le scelte quotidiane di un «mostro ordinario» , uomo chiave dello sterminio nazista. Per tornare all’Italia, l’editore Giuntina, sempre attento alle questioni riguardanti la storia degli ebrei e dei perseguitati della storia, manda in libreria Luoghi della memoria in Italia 1938-2010 (a cura di Sira Fatucci e Lia Tagliacozzo). Tra le ristampe Salmen Gradowski, Sonderkommando (a cura di Philippe Mesnard e Carlo Saletti, Marsilio), un diario che ci conduce nel cuore dell’inferno di Auschwitz con la pietà di un ebreo costretto a bruciare i corpi dei suoi fratelli e che morirà nella rivolta contro le SS del lager.

" Anna Frank e quegli insulti su Facebook "


Anna Frank

Da sempre, il Diario di Anna Frank è oggetto di attacchi che dichiarano di volere, smascherare un falso, negando, direttamente o indirettamente, la realtà dello sterminio ebraico. Accade oggi, all’interno di uno strumento esaltato come una delle massime espressioni di democrazia mediatica (è nato su Facebook il gruppo «Anna Frank Bugiardona» ). Ma l’attacco ad Anna Frank, sta all’origine delle posizioni negazioniste. Nel 1957, il giornalista Harald Nielsen sosteneva che il vero autore del Diario fosse l’agente letterario Meyer Levin che voleva portare in teatro un’opera di finzione che commovesse gli spettatori e il mondo intero. La tesi viene poi ripresa nel 1974 da Richard Harwood e nel 1978 da Dietlib Felderer negazionisti convinti. In seguito Robert Faurisson cerca di dimostrare come i diari di Anne siano stati scritti a tavolino dal padre Otto Frank nel dopoguerra. Proprio per dare una risposta definitiva a questi attacchi, nel 1980 venne avviata una perizia tecnica e calligrafica comparata sui testi, sulla scrittura e sui supporti cartacei che Anna aveva usato per il suo diario e per scrivere i racconti dell’alloggio segreto. Le colle, gli inchiostri, le matite, i fogli rilegati e volanti, da più periti sono stati dichiarati autentici, e si esclude che possano essere stati prodotti in epoca successiva alla stesura del diario, proprio come la grafia delle diverse pagine del diario. Nessun dubbio, dunque; e chi denigra il Diario, produce l’effetto di radicare ancora di più la voce di Anna Frank nella memoria del nostro tempo.

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