Di chi è la colpa del genocidio di Purim?
Basij, milizie iraniane fedeli ad Ahmadinejad
Cari amici,
non so se lo sapete, ma fra un paio di mesi ci sarà la festa ebraica di Purim. Non è una grande notizia, lo so, succede tutti gli anni (anche se questo è uno di quegli anni col mese doppio, perché il calendario ebraico è diverso da quello gregoriano che si segue in Occidente, e questo complica le date, ma non è il caso di annoiarvi con questo). Il punto è: sapete voi cos'è questa festa? Qualcuno risponderà: una specie di carnevale ebraico e in fondo è così anche se il carnevale era un brutto periodo per gli ebrei europei (sapete che i papi del rinascimento per l'occasione facevano correre gli ebrei nudi per tutta via del Corso, e quando decisero che la cosa era troppo poco dignitosa – per loro, non per gli ebrei – obbligarono i rabbini di Roma a vestirsi da pagliacci per prestar loro omaggio?).
Ma che cosa ricorda la festa? Qualcuno saprà che si tratta di un tentativo di genocidio contro gli ebrei in Persia, avvenuto al tempo del re Assuero o Achashferosh, come si dice in ebraico, che regnò dal 485 al 465 e alla storia occidentale è conosciuto come Serse, quello della seconda guerra fra Greci e Persiani, delle Termopoli e di Salamina. Nella storia greca Serse è un gran malvagio, in quella ebraica è buono, perché dopo aver assecondato la richiesta di genocidio del suo visir Amman, si fece commuovere dalle grazie dell'ebrea segreta Ester e dalla fedeltà di suo cugino Mordechai e permise agli ebrei di difendersi e sconfiggere i loro nemici.
Be', datevi una calmata. E' tutto falso. Non per via della sospetta assonanza fra i due protagonisti e le divinità locali (Ester è un po' come Astarte, la Venere mediorientale o "la Grande madre fenicia e cananea"; Mordechai è in assonanza con Marduk, la grande divinità dei Babilonesi). Questo non c'entra, sono speculazioni buone per filologi. Il punto è un altro. Durante il regno persiano di Serse ci fu sì un genocidio, ma le vittime non furono ebree, bensì persiane. E i carnefici non dei persiani (o magari amaleciti, come sostengono i testi ebraici), ma proprio gli ebrei, che già allora se la prendevano con gli innocenti futuri musulmani.
Mi chiedete chi lo dice? Ma è chiaro, i testimoni diretti, o piuttosto i loro eredi (essere testimoni, nel mondo islamico è un po' come essere profughi, una professione che si eredita). In particolare 250 studenti della Abu Ali Sina University della città di Hamedan non solo hanno fatto manifestazioni per protestare contro il genocidio compiuto dagli ebrei circa 2.500 anni fa, ma hanno giustamente minacciato di abbattere il mausoleo di Ester e Mordechai che sorge in quella città (il terzo luogo santo dell'ebraismo, secondo il loro illuminato parere) se gli ebrei non smetteranno di cercare di abbattere la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, che come sapete è la principale occupazione del governo di Gerusalemme, pardon Tel Aviv (questo probabilmente si intende per "occupazione israeliana"). (http://www.guardian.co.uk/commentisfree/belief/2010/dec/27/iranian-antisemitism-graves-jewish-saints). Badate che questi "studenti" fanno presi sul serio perché sono tutti basij. Non sapete cosa sono i basij? Be', potete guardare qui per una spiegazione: http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/8106699.stm. Ma forse vi basta sapere che sono le milizie fedelissime del grande Ahmadinejad, erede diretto di Serse: quelle che l'anno scorso picchiavano i manifestanti pagati dall'America e da Israele per sporcare le strade di Teheran.
Vedete come noi di Eurabia dobbiamo sempre imparare dal mondo islamico? Perché i giovani tedeschi non sono in grado di capire che la Shoà è stata una congiura ebraica per far fuori la loro bravissima guida suprema (credo che in tedesco guida si dica Fuehrer) e i suoi collaboratori con la guerra e l'ingiusto processo di Norimberga, come Ester e Mordechai fecero al povero Amman? Sono sicuro che l'avesse capito sua eccellenza il Gran Muftì di Gerusalemme, Amin al Husseini, guida suprema islamica della Palestina, capo spirituale delle SS di Bosnia e poi nume tutelare dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina di Arafat. Infatti gli stessi ebrei che stanno cercando di abbattere la moschea al Aqsa hanno incominciato a tirar giù nei giorni scorsi la sua vecchia casa. E' evidente che sono colpevoli che la loro occupazione è criminale, e infatti tutti hanno protestato, perfino gli occidentali. Ma a vendicarlo ci penseranno i bravi Basij. A Purim o a carnevale.
Ugo Volli