Ci risiamo?
di Federico Steinhaus
Federico Steinhaus
Nel corso della trasmissione Baobab (Rai Radio 1) del 17 gennaio è stato intervistato il capogruppo della delegazione italiana del PPE al parlamento europeo, Mauro. L’argomento era di stretta e drammatica attualità, l’attacco contro i cristiani nel mondo islamico (testuale).
Mauro ha giustamente messo in rilievo alcuni aspetti di questa realtà, non proprio nuovissima ma appena ora “scoperta” dai media e dalle istituzioni, ed ha sottolineato che da una guerra simbolicamente concentrata contro un nemico specifico, l’America, il mondo islamico ha trasferito la sua carica di violento radicalismo contro un simbolo del mondo occidentale nella sua interezza, il cristianesimo.
Come è quasi sempre avvenuto nelle analisi che i media fanno di questa aggressione contro i cristiani, pur valutando le molte componenti dell’estremismo islamico non si fa cenno all’originaria e prediletta vittima di questa violenza omicida, gli ebrei. Sono quarant’anni che il mondo arabo uccide ebrei in giro per il mondo (oltre che in Israele) e proclama che gli ebrei ed i crociati debbono essere tutti uccisi in quanto nemici dell’islam, ma per una singolare amnesia ora si evidenzia solo la seconda parte di questo odio, evitando di ricordare che con gli ebrei è cominciato e contro gli ebrei ha scatenato la sua ira nella pressoché totale indifferenza del mondo cristiano.
Esiste un sicuro collegamento fra l’uccisione di ebrei e l’uccisione di cristiani, e questo collegamento non consiste – o non consiste più – nel conflitto fra Israele ed il mondo arabo, quando non nell’esistenza stessa di Israele. Questo era il motivo addotto dall’occidente cristiano quando morivano ebrei ed americani; poi hanno cominciato a morire, uccisi dalle stesse mani e dalla medesima ideologia aberrante, arabi ed islamici cosiddetti moderati, ed il mondo occidentale ha fatto fatica ad assimilare il significato di questo nuovo orientamento. Ma ora tocca ai cristiani, siano essi occidentali od arabi, ed ecco che di colpo il mondo cristiano/occidentale è costretto ad aprire gli occhi su una realtà che, finché toccava “altri”, aveva cercato di allontanare dalla propria consapevolezza: nel farlo, tuttavia, pare che voglia dimenticare che tutto è cominciato con gli ebrei.
Gli ebrei sono stufi di essere le “prime” vittime di un fenomeno che poi si estende anche ad “altri”, e sono stufi di essere le “vittime dimenticate” per motivi di comodo, perché ricordarle costringe a fare i conti con la propria indifferenza o con le proprie simpatie politiche (entrambe imbarazzanti).