Chi è più concretamente antisemita, chi minaccia di più la vita degli ebrei, i nazisti in rete o la Chiesa? 14/01/2011
Chi è più concretamente antisemita, chi minaccia di più la vita degli ebrei, i nazisti in rete o la Chiesa?
Cari amici, nei giorni scorsi si sono lette due notizie che riguardano gli ebrei: una ha fatto scandalo, suscitato indignazione e solenni prese di posizione, l'altra non è stata diffusa né commentata. La notizia che ha suscitato alti lai è la "scoperta" che i neonazisti pubblicano sul web liste di ebrei (e anche bravi cristiani o pensosi atei di origini ebraiche), divisi per categorie economiche e sociali, con il solito carico d'odio. E' una scoperta per modo di dire, perché di liste del genere ne saltan fuori ogni pochi mesi, e chi frequenta un po' la rete o Facebook sa bene che di gruppi e pagine neonaziste non c'è certamente scarsità. L'altra notizia non è, come potreste pensare quella (data ieri da IC qui: http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=4&sez=110&id=38073) che anche "Repubblica" fa le sue liste di Persone di origine ebraica, per di più evasori; la considero in un certo senso connessa alla prima, testimonianza dell'"antisemitismo naturale" della cultura di sinistra espressa dal giornale romano, così naturale da essere perfettamente inconsapevole di sé e accettarsi sotto la categoria della gaffe: guarda che stupidaggine... quei bravi giornalisti alla caccia dei cattivi evasori... potevano risparmiarsela, ma in fondo certo non volevano dire nulla di male, no?
L'altra notizia si divide anch'essa in due e riguarda la Chiesa. La prima metà è questa, non facile da trovare neanche in rete: "Il prossimo 2 e 3 febbraio si svolgerà a Doha, in Qatar, un incontro interreligioso su Gerusalemme e sul fanatismo religioso. A dare la notizia al Sir è il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, che vi parteciperà insieme ad altri esponenti religiosi melchiti ed ortodossi. “Siamo stati invitati a Doha – dichiara il patriarca – si tratta di un’iniziativa della Lega Araba che ha voluto convocare capi cristiani e musulmani per discutere di Gerusalemme e del fanatismo religioso”. Secondo Twal, questo appuntamento “nasce probabilmente sull’onda di terrore e di condanna scaturita dopo le stragi di Baghdad e Alessandria d’Egitto”. Spiega, infatti, il patriarca: “dalle stragi in Iraq e Egitto è nata, o meglio, si è risvegliata una coscienza da parte dei leader musulmani sul pericolo del radicalismo. Davanti a fatti del genere appare chiara la deriva verso la quale ci potrebbe indirizzare il fanatismo che va, dunque, fronteggiato in modo adeguato”. (http://www.agensir.it/pls/sir/v3_s2doc_b.rss?id_oggetto=208405#208405)
Capite, in seguito alla presa di coscienza che esiste quel che si chiama pudicamente "radicalismo" (non terrorismo per carità, non esageriamo) e "religioso", non islamico, non vorremo mica prendercela con una grande religione, la Lega Araba, che per quel che ne so io è un organo politico, invita "i capi cristiani e musulmani" a parlare di che? ma di Gerusalemme, naturalmente, che tutti sappiamo essere oggetto di un subdolo tentativo di giudeizzazione da parte di Israele. E chi invita? "i capi cristiani e musulmani", ve l'ho detto. Non vi sembra che manchi qualcuno? Eh già, ma gli ebrei con Gerusalemme non c'entrano affatto, anche se purtroppo la controllano in questo momento, l'ha detto Arafat e lo ripete l'Autorità palestinese a ogni momento. E il patriarca di Gerusalemme naturalmente aderisce con gioia, senza l'ombra di una riserva, ben contento che di Gerusalemme gli ebrei non debbano parlare.
Voi mi direte che è una posizione isolata, che monsignor Twal, degno erede di Capucci, è un nazionalista palestinese in tonaca più che un prete di origini arabe e che la Chiesa non c'entra. Che il monsignore sia un nazionalista e di quelli teneri con il terrorismo (pardon, la resistenza), non ci piove. Ma che la Chiesa non c'entri, purtroppo non è affatto vero. Leggete questa notizia Ansa di ieri, non ripresa da nessuno, a quel che ne so. E' un po' lunghina, ma merita la massima attenzione:
"ROMA, 13 GEN - Il problema dei profughi palestinesi, nato nel '48 da una vera e propria «pulizia etnica», «va trattato in sede internazionale», va affrontato «con realismo e risolto nell'interesse innanzitutto, delle parti lese», nella consapevolezza che «non esiste una proposta che accontenti tutti» e che senza risolverlo la pace in Medio oriente non si attuerà mai. Lo afferma l'editoriale del prossimo numero della Civiltà cattolica, firmato da padre Giovanni Sale e intitolato «La fondazione dello Stato di Israele e il problema dei profughi palestinesi». Per i profughi palestinesi prodotti dalla guerra arabo israeliana del 1948-49 padre Sale accoglie l'interpretazione dello storico israeliano Ilan Pappe che parla di «pulizia etnica della Palestina», come si intitola un suo libro la cui tesi, ricorda padre Sale, «è considerata revisionista da molti studiosi conservatori». Dopo aver fatto appello al «realismo» e all'«interesse delle parti lese», l'editoriale della rivista romana dei gesuiti, le cui bozze vengono riviste dalla segreteria di Stato vaticana, ricorda che il problema dei profughi «è stato a volte utilizzato strumentalmente sia dai palestinesi sia dai Paesi arabi per ricattare Israele e per far naufragare possibili negoziati di pace. Dal canto loro - aggiunge - i leader israeliani non possono opporre un netto rifiuto ad ogni progetto di trattativa che riguardi una decorosa sistemazione del problema dei profughi, come anche, d'altra parte, è necessario che i leader palestinesi riconoscano senza doppiezza lo Stato di Israele e il diritto degli ebrei a vivere in sicurezza».Affrontando il problema «in sede internazionale» al «tavolo delle trattative» devono essere «presenti tutti le parti interessate alla soluzione della questione, nella consapevolezza che probabilmente non esiste una soluzione che accontenti tutti ma che, pur attraverso progetti differenziati, si inizino ad operare scelte rivolte a risolvere uno dei problemi più complicati che la tormentata storia del Novecento ci ha lasciato in eredità». Circa la origine dei profughi palestinesi, padre Sale riporta le affermazioni di Pappe, secondo cui «nel creare il proprio Stato nazionale il movimento sionista non condusse una guerra che 'tragicamente ma inevitabilmente' portò all'espulsione di parte della popolazione nativa, ma fu l'opposto: l'obiettivo principale era la pulizia etnica di tutta la Palestina, che il movimento ambiva per il suo nuovo Stato». Per Pappe e per Sale la pulizia etnica è stata «da allora sistematicamente negata, e ancora oggi non è sufficientemente riconosciuta come fatto storico e tantomeno considerata dalla comunità internazionale come un crimine contro l'umanità». (giovanna.chirri@ansa.it).
Come forse sapete, le bozze di "Civiltà cattolica" sono sempre riviste dalla Segreteria di Stato ed esprimono la posizione ufficiosa della Santa Sede. "Civiltà cattolica" è anche stato l'organo di punta dell'antisemitismo cattolico, ha condotto una campagna decennale sostenendo che gli ebrei ammazzavano i bambini e roba del genere; ma queste sono storie vecchie, risalgono, guardate un po' agli anni di formazione di Pio XII e del più importante antisemita cattolico italiano, quel Padre Gemelli cui è ancora dedicata l'Università Cattolica e che era appunto gesuita. Il punto fondamentale è che la Chiesa sostiene oggi (ufficiosamente, è chiaro), che la fondazione di israele è stata un crimine di guerra e che la crisi mediorientale si risolverà col "ritorno dei profughi" cioè con la distruzione dello stato di Israele (se volete la prova del legame fra questa due cose, leggete qui un'allucinante intervista a una leader dei "profughi" che piacciono al Vaticano: http://elderofziyon.blogspot.com/2011/01/cold-dose-of-reality-how-palarabs-in.html).
Non mi fermo a commentare questo articolo, che mi sembra parli da sé e si congiunga alle deliberazioni del sinodo dei vescovi mediorientali di qualche mese fa. Vi chiedo solo: per voi chi è più concretamente antisemita, cioè chi minaccia di più la vita degli ebrei: i criminali nazisti che mettono elenchi in rete, o la Chiesa che lavora per distruggere lo stato di Israele?