Cosa vogliono i palestinesi?
Cari amici, a voi che interessa di più, la corruzione (o meglio la sua assenza) o la libertà di parola? O in fondo non vi importa di una cosa né dell'altra, purché la vita sia tollerabile? Un sondaggio palestinese (http://www.pcpsr.org/survey/polls/2010/p38epressrelease.html; un riassunto più comodo da leggere si trova qui: http://jssnews.com/2010/12/21/sondage-palestinien-la-colonisation-israelienne-nest-pas-un-probleme-important/) ha posto queste domande agli abitanti di Gaza, governata da Hamas e della Cisgiordania governata dall'autorità palestinese. I risultati sono interessanti. Sulla corruzione vince la Cisgiordania nel senso che solo il 61% pensa che il regime di Hamas sia corrotto, mentre il 71% lo crede dell'Autorità palestinese. Ammetterete comunque che è un bellissimo risultato per entrambi, intorno ai due terzi dei palestinesi in generale pensa di essere governato da ladri e concussori.
Per quanto riguarda l'impossibilità di criticare il governo – attività sediziosa naturalmente inutile se le scelte sono motivate non dall'opinione pubblica ma dal guadagno personale, vince invece Ramallah: ben il 27 % dei palestinesi della Cisgiordania pensa che si possa criticare il governo senza correre rischi (praticamente un trionfo della libertà di opinione in stile Hide Park), mentre il 19%, quasi un suddito di Hamas su cinque è convinto di potersi permettere impunemente delle opinioni sovversive: che sublime realismo.. Sono dati in caduta libera, un paio d'anni fa i palestinesi che pensavano di essere liberi erano il doppio. La soddisfazione per il governo è in linea con questi dati: il 36% dei suoi sudditi approva il governo di Hamas e il 36 dei suoi quello dell'autorità palestinese.
Non sorprende dunque che il 45% dei gazani vorrebbe emigrare se potesse, mentre dalle parti di Ramallah si tratta solo del 27%.; in generale il 17% degli abitanti di Gaza è così santo (o corrotto) da descrivere la propria situazione come "buona" o "eccellente" (in Cisgiordania il 35%) mentre il 62% la pensa "cattiva" o "pessima" (sotto l'autorità palestinesi sono il 31%). Ancora: il 61% si sente sicuro a Ramallah e dintorni e il 58% a Gaza; in generale l'approvazione del governo Fayyad a Ramallah tocca la vertiginosa vetta del 43%. Coerentemente, in caso di elezioni presidenziali Abbas batterebbe oggi il leader di Hamas Haniyeh 56% a 38%..
Infine quali sono i principali problemi percepiti dalla società palestinese? Al primo posto viene la povertà (28%), al secondo la mancanza di unità nazionale dovuta alla divisione fra Hamas e AP (26%). Solo al terzo posto (24%) viene l'"occupazione", solo al quarto posto (10%) l'"assedio" di Gaza a pari merito con la corruzione. Per quanto riguarda i fini, il 48% dei palestinesi crede che sia porre fine all'"occupazione" israeliane e costruire uno stato palestinese in Cisgiordania e Gaza con Gerusalemme Est capitale; ma il 21% pensa che il problema vero sia costruire una società islamica pia e osservante della sharia e il 20% che la cosa fondamentale sia il "ritorno dei rifugiati" nelle città e nei villaggi cui risiedevano prima del '48. Solo l'11% pensa che la cosa importante sia costruire un sistema politico democratico che rispetti i diritti dei palestinesi.
I risultati dei sondaggi sono sempre complicati da leggere. Questo sembra dire che i palestinesi sono scontenti dei loro governi, ma non vedono alternative; che gli scopi che assegnano al loro sistema politico sono abbastanza lontani dai problemi di cui sentono di soffrire, suggerendo una pericolosa mancanza di pragmatismo; che difficilmente sono pronti a un compromesso e a una società libera e efficiente, anche perché all'interno della loro opinione pubblica appare abbastanza forte un blocco islamicamente conservatore. Non sono buone notizie per chi spera in una pace veloce.
Ugo Volli