Non è frequente un intervento di Mario Pirani su questioni ebraico/israeliane, così come è abitudine per una certa sinistra abituata a disturbare poco il manovratore. Fa eccezione oggi, 09/01/2011, su REPUBBLICA, a pag.29, con il titolo " L'antiebraismo", un suo commento breve ma efficace, nel quale scrive quanto va detto. Speriamo che Pirani, in futuro, userà lo stesso metro di giudizio quando le stesse affermazioni, invece che dal mondo cattolico, le leggerà sui giornali di sinistra, verso i quali finora si è ben guardato dall'intervenire.
Ecco il pezzo:
Mario Pirani Vittorio Messori
Non leggevamo dai tempi del peggiore antiebraismo cattolico una frase come quella che macchia la prima pagina del Corriere del 7 gennaio a firma di Vittorio Messori, il quale, analizzando le radici dell´odio anticristiano esplose con il massacro islamico perpetrato nella Cattedrale copta di Alessandria d´Egitto, conclude, secondo l´antico copione giustificatorio del Genocidio, addossandone, ancora una volta, la colpa originaria agli ebrei. E questo perché, cito testualmente, «tutti i governi di tutte le nazioni islamiche sono sotto lo tsunami che ha avuto come detonatore l´intrusione violenta del sionismo che è giunto a porre la sua capitale a Gerusalemme, città santa per i credenti, quasi alla pari della Mecca».
Una affermazione - si badi bene - che non pone l´irrisolta contesa israelo-palestinese tra le cause della tensione nel Medio Oriente ma investe e agglutina tutto nella esistenza e presenza degli ebrei, rei per loro natura di ogni aggressione e ogni male. Si torna così ben prima del Concilio, ben prima della cancellazione delle imprecazioni pasquali contro i «perfidi giudei», delle condanne al rogo come propalatori della peste. Così se oggi in Pakistan i fondamentalisti islamici trucidano cattolici ed induisti o in Turchia pugnalano i pochi sacerdoti legati a Roma o in Egitto i copti sono da tempo sotto offesa, la colpa è del popolo deicida.
La spiegazione è quella di sempre, esposta spietatamente da Lutero, il quale, richiamandosi ai colpi inferti agli ebrei, disse: «Ciò che Dio stesso non corregge per nulla attraverso così terribili colpi, non potremo certo correggere noi né con le parole né con gli atti. Essi sono cani assetati di sangue di tutta la cristianità e assassini di cristiani per volontà accanita e gli piace talmente farlo che sovente sono stati bruciati vivi sotto l´accusa di avere avvelenato le acque e i pozzi, rapito bambini e averli smembrati e fatti a pezzi con lo scopo di raffreddare la loro rabbia con del sangue cristiano».
Chissà se il governatore egiziano del Sinai, adombrando la mano del Mossad dietro gli squali che qualche settimana fa aggredirono a Sharm el Sheikh alcuni turisti stranieri, per deviare il flusso vacanziero verso le spiagge israeliane di Eilat, si sia rifatto a Lutero o accontentato del più modesto Messori?
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