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Informazione Corretta Rassegna Stampa
05.01.2011 Ungheria: antisemitismo e censura
analisi e commento di Karl Pfeifer

Testata: Informazione Corretta
Data: 05 gennaio 2011
Pagina: 1
Autore: Karl Pfeifer
Titolo: «Ungheria: antisemitismo e censura»

Ungheria: antisemitismo e censura
di Karl Pfeifer
(traduzione e adattamento di Angelo Pezzana)


Karl Pfeifer                                I due partiti ungheresi

Mi si dice che non devo allarmarmi di fronte all’aggressività dell’antisemitismo in Ungheria.

Dopo tutto a Budapest c’è una fiorente cultura ebraica ed è viva la speranza che il governo conservatore del partito Fidesz saprà tenere a freno lo sviluppo di questo antisemitismo aggressivo,anche se sembra tollerare quello, più o meno esplicito, di alcuni giornalisti vicino al partito di governo. Forse per  attrarre i voti del partito Jobbik, una speranza molto debole, quando un giornale ungherese, uno qualunque, dimostra quale sia l’aumento della diffusione dell’antisemitismo dopo la forte vittoria di Fedesz sia a livello locale che nazionale.

Ci sono politici di Fidesz che accendono le luci di Chanuccà, ma ci sono i media quali “EchoTV e il quotidiano “Magyar Hirlap” (entrambi di proprietà de milionario Gàbor Széles vicino a Fidesz), che diffondono con regolarità articoli antisemiti, spesso con un taglio molto estremo.

L’antisemitsmo presente nei media ungheresi è stato infatti uno degli argomenti presenti nella richiesta di una legge in merito. Infatti la tradizionale propaganda nazista può essere legalmente diffusa e purtoppo viene presa per buona da molti ungheresi.Gli ebrei vengono visti come quelli che tirano i fili restandi nell’ombra, come la radice di ogni male. La forte diversità che caratterizza le posizioni degli ebrei in molti campi è giudicata dalla estrema destra come la prova dell’odio che si meritano. L’intellettuale ebreo assimilato rappresenta invece la tanto disprezzata modernità, mentre l’ebreo ortodosso ricopre il ruolo che gli stato cucito addosso dall’antisemitismo cristiano. L’ebreo che ha avuto successo economico  è il capitalista che accumula  ricchezze, mentre l’ebreo socialista è quello che diffonde le teorie marxiste. I vecchi cliché sono tutti rispettati.

Se si vuole capire l’Ungheria del 21° secolo, è bene visitare il Museo di Storia Militare, dove è esposta una targa che onora la memoria  dei gendarmi ungheresi, una organizzazione che durante la Shoà può essere paragonata alle SS.

A Gerusalemme, l’IGJA (Istitute for Jewish Global Affairs) ha pubblicato nel novembre 2010 un rapporto sull’antisemitismo in Ungheria di Làszlo Molnàr. Ecco quanto scrive nel capitolo  “Antisemitismo e sottocultura”: 

“ Subito dopo il 1990, la sottocultura di estrema destra, ridiede vita all’odio verso gli zingari. Molti bravi cittadini neo-nazi,si riunirono sotto varie sigle, “Hungarist, Rock Bands Nazionaliste,Hunter-SS,White Storm,Endloesung, Blood Libel, Power and Vendetta, Romantic Aggression, New Order, Mos-OI, Stoned Cherry e altre. Tutte caratterizzate da linguaggio e simboli di un razzismo estremo. Un inno di Mos-OI diceva che il paese stava diventando una ‘zona libera’ per i Rom.Ecco le parole :” Il lanciafiamme è l’unica arma che abbiamo per vincere, tutti gli zingari, adulti e bambini, verranno eliminati, li uccideremo tutti insieme, solo dopo potremo dire che siamo in una zona libera dai Rom”. Un inno di White Storm proclama: “ Sterminiamo gli zingari!, ogni zingaro è un criminale, c’è una sola soluzione per loro: Auschwitz... c’è una nuvola di polvere sulla Polonia, dove ogni zingaro viaggia nei cieli”.

Questi gruppi organizzano illegalmente concerti, come il purtroppo famoso “Magyar Sziget” o l’Hungarian Island Festival. Quest’anno hanno organizzato per la decima volta il “ Campo della Gioventù nazionalista”.Un campo che ha offerto attrazioni di carattere nazionalistico, come competizioni di storia tradizionale, tiro con l’arco, animal tracking, archeologia rupestre, cucina Hun, programmi per l’intera famiglia con letture di testi antisemiti che negano l’identità ebraica di Gesù e presentano gli ebrei come  ‘cospiratori a livello mondiale’.

Questi raduni sono caratterizzati dall’uso di simboli, svastiche, uniformi, canti, bandiere, e molti discorsi tesi a creare una atmosfera impregnata di violenza fra i presenti. Nel 2009 molti partecipanti hanno attaccato una vicina popolazione Rom. I media raccontano questi fatti con il terrore delle reazioni che possono provocare. Gyula G.Zagyva, membro del Parlamento del partito Jobbick e capo dell’organizzazione del festival, ha attaccato fisicamente molti giornalisti, tra questi alcuni collaboratori del settimanale democratico  Hetek.

Malgrado esista una legge sufficiente a incrimanare questi comportamenti, nessuno è mai stato denunciato.

La nuova legge che regolamenta tutte le reti televisive, radiofoniche, giornali e siti internet, ha creato un agenzia di controllo formata unicamente da membri del partito Fidesz. Può imporre multe sino a 750.000 euro ($ 983.000) se il contenuto è ritenuto illegale, ed è la stessa agenzia a controllare se stessa. Praticamente ogni media è sotto la giurisdizione del governo.

La televisone ungherese ha annuncito che malgrado le critiche arrivate dall’Europa, il governo “non considera neppure l’ipotesi di cambiare la legge”.  E’ stato Orbàn a dire, quando fu eletto Primo Ministro undici anni fa, quando l’Ungheria cercava ancora di entrare in Europa, “ L’Ungheria non deve adattarsi all’Unione europea, è l’EU che deve adattarsi all’Ungheria”.

Laszlo L. Simon, membro del partito Fidesz e capo del Comitato Cultura e Media del Parlamento, ha dicharato all’agenzia MTI che le critiche sono il prodotto del “ circo mediatico dei socialisti europei”.

Il segno più visibile della nuova Ungheria è la grande targa obbligatoria in tutti gli edifici pubblici, incluse scuole, ministeri e caserme, che recita: “ C’è un nuovo contratto sociale, quale conseguenza del successo ottenuto nei seggi elettorali.... gli ungheresi hanno votato per un nuovo sistema di unità nazioanle, il governo completerà questa unione in maniera risoluta e senza compromessi“.

Questa nuova forma di censura è iniziata con una lettera di avvertimento alla radio anti-razzista Tilos, una emittente non-profit di Budapest, che organizza anche molti eventi in città. Come la settimana anti-razzista culminata nella giornata del 21 marzo 2010.

L’Autorità nazionale sui Media ha avvisato Tilos che stava commettendo un atto criminale e che sarebbero scattate le sanzioni amministrative. La musica che veniva diffusa fu infatti giudicata pericolosa per lo sviluppo fisico, morale e spirituale dei giovani minori di 16 anni, condannandone il contenuto.

E’ curioso come una piccola stazione radio ungherese anti-razzista, abbia irritato la censura trasmettendo la musica di un rapper americano, mentre continui ad ignorare il dilagante antisemitismo delle pubblicazione vicino al partito Fidesz, il cui contenuto, evidentemente, non preoccupa la nuova Autorità  Nazionale per le Comunicazioni e l’informazione.

Karl Pfeifer

Karl Pfeifer, giornalista, vive e lavora a Vienna

http://propagandistmag.com/2011/01/01/censorship-hungary


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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