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Troppo tenero Pamuk con la Turchia 28/12/2010

Cari Amici, sono rimasta senza parole a leggere l'articolo, apparso su la repubblica del 24 dicembre, a firma del Premio Nobel Orhan Pamuk.  In un'analisi davvero discutibile e tendenziosa, non una parola sull'islamismo che, da alcuni anni e in modo sempre più deciso, stringe il Paese. D'accordo che gli attacchi subiti dallo scrittore da ultimo pare fossero da attribuirsi agli ultranazionalisti; ma un esame serio della situazione o lo si fa a tutto campo o è meglio astenersene. Che dovrebbe fare l'Europa per "rammentarsi quei valori fondamentali che [ne]hanno fatto il centro di gravità degli intellettuali del mondo intero", per dirla con le  parole di Pamuk, accettare la Turchia alleata di Siria e Iran, che ha rimesso il velo alle donne? 

Non mi consola più di tanto l'aumento del volume d'affari tra Turchia e Israele.

Fermo restando che, quanto alla politica, gli scrittori, nelle democrazie, sono spesso persone a "responsabilità limitata", vedi il caso dei sia pur, per altri versi, fantastici Autori di Israele, trovo che davvero il politicamente -o islamicamente corretto- sia nauseante e la faccia da padrone ovunque. La coscienza critica soffre.

Con i più affettuosi Auguri di Buon Anno.

 Mara Marantonio (Bologna)



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