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Gentile Redazione, Egr. Direttore,
Le scrivo per segnalere come l'articolo a firma di Laurent Zecchini pubblicato in data odierna dal Suo giornale riporta, tra la'ltro, la seguente affermazione: "Oggi i cristiani sono appena l’1,9 per cento della Palestina storica, contro il 20 per cento che erano prima del 1948. E sono meno di un terzo della popolazione di Betlemme contro i tre quarti che erano prima della creazione dello Stato d’Israele."
Ora, considerando il fatto che Betlemme, tra il 1948 (anno di fondazione di Israele) ed il 1967 (anno in cui la città fu occupata dagli Israeliani durante la "Guerra dei Sei Giorni"), è stata sotto controllo giordano e tenuto conto del fatto che da alcuni anni Betlemme è sotto il controllo dell'ANP, cosa c'entra il riferimento al numero di cristiani "prima della creazione dello Stato d'Israele"? Non le sembra che un tale raffronto sia quanto meno tendenzioso? Non ritiene che di questi tempi, con un rigurgito di antisemitismo strettamente connesso alle vicende mediorientali (o, meglio, al modo in cui tali vicende vengono riportate da alcuni organi di informazione), sarebbe il caso di porre maggior attenzione a come riportare le notizie e le vicende storiche? O si deve temere che, anche il Suo giornale, possa appiattirsi su posizioni pregiudizialmente anti israeliane per accondiscendenza verso le sempre più numerose comunità arabe e quei settori dell'"intellighenzia" europea schierati acriticamente contro lo Stato ebraico?
Distinti saluti
Daniele Coppin |
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