Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 28/12/2010, a pag. 16, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo "Nazareth, il sindaco anti-Natale finisce in carcere per corruzione".
Il sindaco di Nazareth Illit, Shimon Gapso, è stato incarcerato per corruzione. Ma il suo fanatismo religioso e la faccenda del divieto degli alberi di Natale non sono correlati, perchè associarli?
Ecco il pezzo:
Nazareth Illit
GERUSALEMME - Il Natale e gli addobbi natalizi quest´anno sono stati motivo di scontro fra gli ebrei tradizionalisti e le varie minoranze cristiane d´Israele. Se gli haredim a Gerusalemme avevano minacciato il boicottaggio del Mamilla Mall - perché alcuni negozianti avevano esposto alberi di Natale e arredi colorati - Shimon Gapso, sindaco della città di Nazareth Illit, piccolo centro a maggioranza ebraica che sovrasta la storica Nazareth, aveva vietato per decreto l´esposizione di un solitario e piccolo albero con le luci colorate. Meno di una settimana dopo Gapso è stato arrestato assieme al suo capo di gabinetto e al suo assistente personale con l´accusa di corruzione. Avrebbe intascato centinaia di migliaia di shekel da un costruttore in cambio di concessioni edilizie.
La coincidenza non è sfuggita ai 10 mila abitanti cristiani della città. Nei bar, nei caffè e nei ristoranti della parte araba della città la battuta più frequente ieri era: «Hai visto, su Gapso si è finalmente abbattuta la vendetta divina». Il primo cittadino si difende, dicendosi «convinto della propria innocenza e che presto su tutta la vicenda verrà fatta chiarezza». Sarebbero stati esponenti dell´opposizione nel consiglio comunale a passare alla polizia il materiale necessario alla sua incriminazione. E proprio il "divieto" del Natale sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Certo le relazioni sia con la popolazione cristiana che con gran parte del consiglio comunale erano su un piano inclinato, specie dopo che Gapso aveva giustificato la sua decisione con queste parole: «Sono stato eletto per garantire il carattere ebraico di Nazareth Illit, ed è del tutto fuori luogo qualsiasi ostentazione di simboli cristiani». «Se a qualcuno non sta bene - aveva detto tagliente in un´intervista - alle prossime elezioni votate un sindaco diverso». In netto contrasto con Gapso, il sindaco della vicina Nazareth, Ramzi Jeraisi, aveva incoraggiato l´esposizione degli alberi di Natale. Non abeti, che non crescono nella regione, ma cipressi che comunque avevano contribuito a dare alla città un´aria di festa.
Il tentativo di Gapso di ridimensionare il clima natalizio rientra in una campagna - finora fallita per lo meno nella laica Tel Aviv - che mira anche a dissuadere gli israeliani dal partecipare ai veglioni di san Silvestro e alle feste natalizie, additate come «baccanali». Da diversi anni infatti i rabbini oltranzisti e gli attivisti nazional-radicali conducono in Israele una battaglia, a colpi di anatemi e editti, contro i retaggi pagani e gli «stolti simboli cristiani».
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