Condivido pienamente le argomentazioni di Ugo Volli e le confermo sulla base delle informazioni in mio possesso.
Sono anni che mi reco in M.O., in Israele (e nella cosiddetta "Palestina") in particolare e conosco abbastanza bene gli arabi. Inizialmente mi ponevo anch'io una domanda: perché con gli ebrei riesco ad interdermi facilmente e con gli arabi no? Solo l'esperienza mi ha fornito la risposta.
Contrariamente a quanto affermano gli arabi, è di essi che non ci si può fidare, in quanto può sempre esserci un retro-pensiero, un'interpretazione diversa una sfumatura che permette loro di fare il gioco delle tre tavolette.
Riguardo a quanto Volli segnala, basta vedere come si insegna la geografia nelle scuole "palestinesi".
Dirò di più. Fuori di quel contesto, in Siria le carte geografiche ignorano che il Libano sia uno Stato indipendente. Esso viene rappresentato come una regione della Siria unitamente all'Alta Galilea e alla regione di Antiochia, anche se, notoriamente, la prima è territorio israeliano e la seconda è turca da quasi un secolo e non ci vive più un arabo.
In Occidente non compredono la differenza fra realtà apparente e realtà effettiva, mentre gli arabi lo comprendono bene. In Maghreb ho avuto modo di constatare che c'è ancora chi sogna i giardini di Spagna e l'isola di Sicilia.
C'è da meravigliarsi? Si tratta di battute, di moti di ilarità? No. sono sogni ad occhi aperti ma seriamente accarezzati.
Non importa quando, ma per essi sicuramente su quelle terre tornerà a sventolare la bandiera del profeta. Sì, perché per l'islàm una terra islamizzata non può più essere deislamizzata. Anzi, tutta la Terra deve essere islamizzata. Non accade forse anche per Israele?
Poco importa se gli ebrei sono tornati nella terra dei padri dalla quale i Romani li avevano cacciati e che gli arabi musulmani hanno conquistato solo nel VII secolo. Si tratta di una terra islamizzata e deve tornare sotto l'islàm. Ecco perché nelle carte geografiche "palestinesi" Israele non esiste. E' terra islamizzata e l'obiettivo è decontaminarla, farla rientrare nell'ecumene musulmana.
Si stravolge persino la storia teorizzando che un popolo ebraico non è mai esistito e mai, sulla spianata delle moschee fu costruito un tempio ebraico: è un'invenzione degli ebrei, i quali, per il buon musulmano, non sono uomini come gli altri, sono una sottospecie, sono scimmie, asini e porci (simili concezioni si erano già sentite, da noi, pochi decenni fa...). E' penoso vedere come molti cristiani, indigeni e non, svolgano la parte degli utili idioti in questa vicenda. Ma la verità, come sempre verrà alla luce: come dicono gli arabi, è questione di tempo... Ma non mancherà. Speriamo non sia troppo tardi quando ciò accadrà.
Maurizio Del Maschio