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Informazione Corretta Rassegna Stampa
27.12.2010 Dagli archivi presidenziali: l’antisemitismo alla Casa Bianca ai tempi di Nixon e Kissinger
Commento di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 27 dicembre 2010
Pagina: 1
Autore: Piera Prister
Titolo: «Dagli archivi presidenziali: l’antisemitismo alla Casa Bianca ai tempi di Nixon e Kissinger»

Dagli archivi presidenziali: l’antisemitismo alla Casa Bianca ai tempi di Nixon e Kissinger
di Piera Prister


Richard Nixon con Henry Kissinger

  I giornali, N.Y.Times, Boston Globe, Haaretz, oltre alle televisioni e radio, uno dopo l’altro nel corrente mese di dicembre, hanno diffuso la notizia della pubblicazione di files riguardanti i colloqui tra Richard Nixon e Henry Kissinger nel marzo 1973 che tuttora suscitano indignazione nella nazione e per i quali quest’ultimo s’e’ affrettato a chiedere scusa. Sono conversazioni registrate tra l’allora presidente e il suo segretario di stato, mentre commentavano e respingevano cinicamente la richiesta di aiuto dell’allora primo ministro d’Israele, Golda Meir che,  instancabile negoziatrice, era arrivata a Washington il primo marzo del 1973 a perorare la causa degli ebrei sovietici perseguitati, i Refusenik, e dei dissidenti che marcivano nei gulag. Voleva che gli Usa facessero pressioni sul governo sovietico ad aprire le frontiere, per permettere l’esodo verso la liberta’ degli ebrei sovietici. Alla richiesta di aiuto, Kissinger rispose, battendo il pugno sul tavolo, che quello non era un problema che riguardava la politica estera americana, nemmeno se i sovietici avessero mandato gli ebrei nelle camere a gas (“The emigration of Jews from the Soviet Union is not an obyective of American policy...and if they put Jews into gas chambers in the Soviet Union it is not an American concern. It may be a humanitarian concern”)  a cui Nixon rispose che non si poteva far saltare il mondo per liberarli (Well, we can’t blow up the world because of it”). Queste registrazioni suscitano un grande sconcerto per cui i due non ne escono fuori bene con il loro relativismo etico, tanto che e’ ovvio pensare che quando c’e’ il potere di mezzo, anche dalle persone migliori viene fuori il peggio.

Nixon appare come un bigotto pieno di pregiudizi e stereotipi che senz’altro stonano con la sua carica presidenziale, e Kissinger appare inspiegabilmente insensibile all’appello accorato di Golda Meir che appare invece una donna di grande spessore ed integrita’,  tanto piu’ grande se commisurata alla meschina piccineria degli altri due. Ma Machiavelli ci ha edotto abbastanza sulla realta’ bruta della politica per rimanere stupiti anche quando eminenti politici parlano con disinvoltura di nuove e potenziali camere a gas.

 In verita’ erano quelli anni terribili e Golda Meir, da grande statista, gia’ aveva fiutato e presagito il pericolo imminente rappresentato dallo scontro di civilta’ tra democrazie e tirannidi che ci sarebbe stato poi in Occidente, e di cui gli ebrei costituivano il segnale, il “mine canard”, dopo l’eccidio degli atleti israeliani a Monaco da parte di terroristi palestinesi, nel settembre del 1972, quando in Europa si risvegliava il mostro dell’antisemitismo e del terrorismo islamista di Settembre Nero di Abu Nidal e dell’OLP. Un terrorismo islamista che poi avrebbe colpito l’11 settembre 2001 l’America stessa. Questo per testimoniare che l’antisemitismo e’ come il canarino che lancia il segnale di pericolo morendo in gabbia, soffocato dal gas che poi esplode, facendo saltare tutti in aria. Ma non tutti lo capiscono.

L’antisemitismo e’ una storia infinita e puo’ annidarsi anche in persone come Nixon e Kissinger che dopotutto hanno difeso pragmaticamente Israele,  prima perche’ e’ un paese democratico ed amico, e poi anche per convenienza,  perche’ costituisce una grande portaerei – aircraft carrior- in un Medio Oriente integralista e jihadista, pronto a servire in emergenza, come una base di appoggio militare, cosi’ come ha commentato ironicamente a Newsmax, Abraham Foxman, chairman dell’ Anti-Defamation League, che ha reso giustizia ad Israele, mentre si e’ mostrato amareggiato dalle parole di Kissinger definite “orrende offensive e dolorose”.  

Quello che sappiamo adesso dai files americani ci fa riflettere su quello che accade ora a Washington con un presidente anti-israeliano, seduto alla Casa Bianca com'e' Barack Obama,  e ci induce anche a fare un confronto con quello che avviene in Europa e in Italia dove si registra, secondo  l’articolo di Shalom apparso il 23/12 su I.C.,  un incremento di antisemitismo,  suffragato da dati, numeri e nomi che fanno paura e creano sgomento. Lo alimentano subdolamente gli eredi della sinistra catto-comunista dalla faccia pulita -i cosiddetti buoni-  e gli eredi dell’islamo-nazi-fascismo dalla faccia sporca –i cosiddetti cattivi- che si ritrovano tutti alleati, fianco a fianco sullo stesso fronte, nel loro antisemitismo, oscurantismo e sottocultura.

E’ vero. L’antisemitismo del  terzo millennio, si presenta potenzialmente in modo ancora piu’ insidioso perche’ crea alleanze planetarie su Internet, per cui e’ prevedibile una sua espansione in tempi rapidi nello spazio cibernetico, dove la comunicazione e’  piu’ veloce, la disinformazione avanza e la propaganda antisemita puo’ raggiungere una massa di milioni e milioni di persone diseredate e tenute dai loro ricchi regimi, nella miseria, nella privazione e nell’analfabetismo. Il solo modo di contrastarlo e’ rafforzare la causa per Israele.

Sottoscrivete per I.C.

Piera Prister Bracaglia Morante


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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