quando io vi parlo di Eurabia, penso innanzitutto dal mio punto di vista che è ebraico. Ma il problema è molto più generale, non riguarda solo gli ebrei, ma anche i cristiani, perfino i comunisti che di solito sono molto filoarabi. Come sempre, vi dò qualche notizia che non troverete facilmente sui giornali italiani. In Algeria, paese che non figura fra i più estremisti, quattro persone sono state di recente condannate al carcere per aver aperto un luogo di culto senza autorizzazione, un reato che in Italia porterebbe in galera metà degli immigrati. Naturalmente questo luogo di culto era cristiano. (http://www.asianews.it/notizie-it/Condannati-quattro-cristiani-algerini:-hanno-creato-un-luogo-di-culto-senza-permesso-20236.html) Non parliamo di quello che succederebbe in un caso del genere in posti come l'Irak, soprattutto perché i "colpevoli" erano musulmani convertiti.
A questo proposito un recente sondaggio mostra per esempio che in Egitto l'84 per cento è favorevole alla pena di morte per i musulmani che cambiano religione (e l'82% alla lapidazione per gli adulteri e il 77% all'amputazione delle mani per i ladri); in Giordania l'86 per cento vuole la pena di morte per gli apostati (il 70 per la lapidazione, il 56 per le amputazioni) (http://www.solomonia.com/blog/archive/2010/12/poll-reveals-frightening-popularity-of-r/) . Inutile dire che la vita dei non islamici nei paesi islamici è durissima: gli ebrei sono spariti, come religioni minori ma tradizionali come i sabei e i madei in Irak e i bahai in Iran. I cristiani se ne stanno andando. Ma non sempre hanno buona sorte.