Razzi e fois gras
Hezbollah, Nicholas Sarkozy
Cari amici, secondo voi chi è più colpevole, il piromane o il suo fornitore di fiammiferi e benzina? Jack lo squartatore o il suo coltellaio? Lucrezia Borgia o l'alchimista che preparava per lei i veleni? Giustamente mi rispondete: dipende da quel che gli aiutanti e i fornitori sapevano. Bene, sentite questa: la gloriosa Repubblica francese ha accettato di fornire cento razzi anticarro avanzati al Libano. Gli Stati Uniti, che dopo l'ultimo incidente di confine avevano bloccato le sovvenzioni all'esercito libanese, hanno deciso di sbloccarne per 100 milioni di dollari, raggiungendo così un totale di 400 milioni nell'ultimo anno (che sono sempre 600 miliardi delle vecchie lire, per chi fa i conti all'antica). In entrambi i casi le obiezioni israeliane sono state ignorate (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/report-france-to-send-lebanon-100-anti-tank-missiles-1.331215).
Ora ci sono pochi paesi al mondo la cui politica e in particolare la cui vita militare è altrettanto dominata dai terroristi: forse la Somalia, il Sudan, a parte naturalmente l'Iran. E' difficile pensare che queste armi non arriveranno a Hezbollah e che non saranno usate al meglio per ammazzare dei soldati israeliani alla prima occasione.
Voi mi direte: avranno pure il diritto di difendersi, i poveri libanesi. In teoria sì, ma il Libano non è un paese normale. C'è un tribunale internazionale che dovrebbe indagare sull'omicidio di un primo ministro, compiuto solo quattro o cinque anni fa – ma dato che tutti sanno che i colpevoli sono Hezbollah e la Siria, gli impediscono in tutti i modi di funzionare. C'è una forza internazionale di interposizione dell'Onu con abbondanti militari italiani, ma appena mette piede in uno dei villaggi di Hezbollah, li cacciano in malo modo (e nessuno ne parla). E' successo anche l'altro giorno a una pattuglia francese di Unifil, che aveva la bizzarra pretesa di fare rilievi fotografici. (http://www.yalibnan.com/2010/12/16/south-lebanon-residents-renew-clashes-with-unifil/).
Mi direte anche: di razzi Hezbollah ne ha 40 mila, forse 50 mila, che differenza fanno i cento francesi? A parte che forse la tecnologia francese è migliore di quella siriana, iraniana, in definitiva coreana che arma i terroristi, c'è anche un effetto di legittimazione. Se nobili paesi occidentali armano il Libano in mano ai terroristi e non minacciato da nessuno, se forniscono armi mirate a una delle principali risorse belliche israeliane (la superiorità nei carri armati) chi si potrà lamentare del riarmo dei terroristi? E mi direte ancora: ma la Francia rifornisce un governo legittimo, non i terroristi. Sì, ma sa perfettamente dovre andranno le armi, tanto che le fornisce "senza alcuna precondizione", come specificano i giornali (quelli che ne parlano, non gli italiani, naturalmente): cioè senza imporre che non siano cedute ai terroristi.
Dunque, vi ripeto: chi è più colpevole, Jack lo squartatore o il suo coltellaio preferito? Quando di nuovo un ragazzo dovesse morire bruciato vivo dentro un carro armato, come è accaduto alla fine dell'ultima guerra del Libano al figlio di David Grossman, il merito islamico sarà del terrorista che avrà sparato, di Hezbollah e dell'Iran che lo avranno comandato, ma anche della Francia che avrà fornito lo strumento. Pensateci, la prossima volta che vi offrono un bicchiere di champagne o una tartina al fois gras.
Ugo Volli
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