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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.12.2010 IC 7 - Il commento di Riccardo Pacifici
Settimana dal 12 al 18 dicembre 2010

Testata: Informazione Corretta
Data: 20 dicembre 2010
Pagina: 1
Autore: Riccardo Pacifici
Titolo: «IC 7 - Il commento di Riccardo Pacifici»
Il commento di Riccardo Pacifici


Riccardo Pacifici
Presidente del Comunità Ebraica di Roma

 Il 14 dicembre scorso ci trovavamo riuniti in un edificio dei Gesuiti vicino via del Plebliscito. L'occasione era il conferimento della Medaglia dei Giusti - (la più alta onorificenza che lo Stato d'Israele attribuisce a coloro che, a rischio della propria vita e senza nulla in cambio , hanno salvato e sottratto ebrei dalla cattura e sterminio nazifascista) - a Padre Cubbe del Collegio di Mondragone dove vennero salvate le famiglie Sonnino e Pavoncello. Oggi più che mai tale onorificenza è la risposta netta ed inequivocabile a chi pensa ad un popolo ebraico poco riconoscente nei confronti di uomini e donne di Chiesa. Cosa questa ben diversa sul nostro giudizio storico sull'azione e coraggio di Papa Pio XII.

A fine cerimonia, con un "guizzo" riesco a guadagnarmi l'uscita, visto che gli uomini di scorta mi preannunciano che Roma era sotto assedio e che era preferibile modificare la mia agenda.

Le cronache, di ora in ora, sono state terrificanti. Vetrine infrante , saccheggi, auto bruciate, semafori divelti, cassonetti alle fiamme. Sopratutto scontri con le forze dell'ordine. Per chi non ha la memoria corta un film già visto: la notte delle proteste a seguito del tifoso laziale Giacomo Sandri.

Certo che le motivazioni erano diverse, in una, quella 14 dicembre si protestava ufficialmente contro i provvedimenti della Gelmini e tagli alla scuola nonché contro il Governo Berlusconi (un esercizio questo di democrazia) e nell'altra invece contro l'uccisione di un tifoso laziale ad una stazione di servizio. Che cosa unisce peró i due eventi? La stessa tattica e forse le stesse infiltrazioni, che vedono l'utilizzo di forme di protesta - anche se fuori le righe - per mettere alla prova la capacità dello Stato di difendersi. Se posso aggiungere di difenderci. Si, perché se non ci fossero state le Forze dell'Ordine forse avremmo avuto meno feriti fra i manifestanti e tra i Poliziotti stessi ma ne avremmo avuto fra i semplici passanti e cittadini. Forse ci sarebbe scappato il morto.

Qualcuno e a giusta ragione potrebbe interrogarsi che cosa hanno a che vedere le notizie degli scontri con le vicende ebraiche e su Israele di cui si occupa questa rubrica informazione corretta? È utile rammentare che i gruppi dei cosiddetti "infiltrati" provengono da frange dell'estrema sinistra ed estrema destra noti alle cronache sia per il loro attivismo sul negazionismo della Shoàh oltre che del diritto ad Israele di esistere come nazione libera. Entrambi i gruppi, insieme agli anarco insurezzionalisti tendono a destabilizzare il Paese e la Società in cui viviamo ed utilizzano le tifoserie calcistiche violente per riaffermare tale principio.

Non esprimere pubblicamente la nostra solidarietà alle Forze dell'Ordine ed ai singoli poliziotti, carabinieri e finanzieri sarebbe un gravissimo errore. Loro ogni giorno difendono le nostre scuole, Sinagoghe ed ogni luogo di ritrovo ebraico che prima o poi potrebbero essere oggetto delle proteste di gruppi a noi ostili. Non prendere atto che quando le Istituzioni sono sotto assedio (il 14 dicembre l'obiettivo era entrare  con la violenza in Parlamento e la notte di Sandri l'obiettivo era impossessarsi delle Caserme),  le nostre Comunità potrebbero essere tra le prime a pagare i colpi di una destabilizzazione inaccettabile.

Certo che protestare, manifestare e dissentire sono un esercizio di democrazia e vietarlo sarebbe gravissimo ma nello stesso tempo è giusto impegnarci, al di la delle nostre idee politiche e simpatie per il governo di turno, ad isolare i violenti e difendere le Forze dell'Ordine da attacchi mediatici strumentali.

Si comincia così,per poi processare uomini fedeli alle Istituzioni come insegna la vicenda Abu Omar, dove in piena lotta al terrorismo fondamentalista del dopo "11 settembre", si cerca di minare di fatto sicurezza di ogni singolo cittadino. L'eversione ed il terrorismo internazionale non possono essere combattuti con le mani legate dietro la schiena. Non rendersene conto sarebbe un gravissimo errore.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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