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Libero Rassegna Stampa
19.12.2010 'Fuga di morte', una poesia di Paul Celan
tradotta da Antonia Arslan

Testata: Libero
Data: 19 dicembre 2010
Pagina: 31
Autore: Paul Celan
Titolo: «Il capolavoro sulla tragedia del popolo ebraico»

Su LIBERO di oggi, 19/12/2010, a pag.31, con il titolo " Il capolavoro sulla tragedia del popolo ebraico" una poesia di Paul Celan, tradotta da Antonia Arslan, autrice anche della breve presentazione.

Fuga di morte di Paul Celan è la più grande poesia scritta, con levità danzante e terribile, sulla tragedia degli ebrei sotto i nazisti. Non racconta quel viaggio infinito verso l’annientamento, non compiange, non si indigna: descrive figure, quietamente, ossessivamente, attraverso l’in - tensità dei colori, che sono portatori di lutto o di nostalgia; e immerge leemozioni in una sontuosa, raggelata struttura di suoni ripetuti, ovattati, disperati. Scintillano le stelle nel loro eterno viaggio, lassù, consolatrici; ma per raggiungerle bisogna sottoporsi all’uomo dagli occhi blu che gioca con i serpenti e fischia ai suoi ebrei come ai suoi mastini Sonoimmagini celebri, che hanno cullato il dolore di generazioni; è il tema della danza della morte, di gusto così tedesco, reinterpretato con feroce ironia e dolcezza. ANTONIA ARSLAN
(autrice del libro " La masseria delle allodole", sul genocidio turco del popolo armeno)


Paul Celan              l'opera completa nei Meridiani Mondadori

Fuga di morte

Nero latte dell’alba noi lo beviamo di sera/ noi lo beviamo a mezzogiorno e al mattino noi lo beviamo di notte / noi beviamo e beviamo / noi scaviamo una tomba per aria là non si sta stretti/ Un uomo abita nella casa che gioca con i serpenti che scrive/ che scrive quando fa buio in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete/ lo scrive ed esce davanti a casa e scintillano le stelle egli fischia ai suoi mastini qui/ egli fischia ai suoi ebrei fuori fa scavare una tomba nella terra/ ci comandaora suonate alladanza/ Nerolatte dell’alba noi ti beviamo di notte/ noi ti beviamo al mattino e a mezzogiorno noi ti beviamo di sera/ noi beviamo e beviamo./ Un uomo abita nella casa che gioca con i serpenti che scrive/ che scrive quando fa buio in Germania i tuoi / capelli d’oro Margarete / i tuoi capelli di cenere Sulamita noi scaviamo una tomba per aria là non si sta stretti / Egli grida scavate più a fondo nel terreno voi voialtri cantate e suonate / egli stende la mano al ferro alla cinghia lo brandisce i suoi occhi sono blu / piantate più a fondo le vanghe voi voialtri suonate ancora alla danza. / Nero latte dell’alba noi ti beviamo di notte / noi ti beviamo al mattino e a mezzogiorno noi ti beviamo di sera / noi beviamo e beviamo. / Un uomo abita nella casa i tuoi capelli d’oro Margarete / i tuoi capelli di Sulamita egli gioca con i serpenti / Egli grida suonate piùdolcemente la morte la morte è un maestro tedesco / egli grida suonate più cupamente i violini poi salirete come fumo nell’aria / poi avrete una tomba nelle nuvole là non si sta stretti. / Nero latte dell’alba noi ti beviamo di notte / noi ti beviamo a mezzogiorno la morte è un maestro tedesco / noi ti beviamo di sera e al mattino noi beviamo e beviamo / la morte è un maestro tedesco il suo occhio è blu / egli ti coglie con palla di piombo egli ti coglie con precisione / un uomo abita nella casa i tuoi capelli d’oro Margarete / egli aizza i suoi mastini contro di noi egli ci regala una tomba nell’aria / egli gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco / i tuoi capelli d’oro Margarete /i tuoi capelli di cenere Sulamita.

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