Dal sito Fondazione Camis de Fonseca.
Continua il riarmo di Hezbollah, malgrado alcune difficoltà nel campo degli acquisti. Una inchiesta sullo stato militare del movimento terrorista libanese potrebbe essere un buon suggerimento da inviare ai grossi quotidiani italiani, che trascurano abbondantemente di approfondire quanto avviene in Libano.
Da indiscrezioni raccolte da STRATFOR in Libano, Hezbollah ha difficoltà a ricevere esplosivi per uso militare, come il C4 e l’RDX. Perciò acquista ad altissimo prezzo il nitrato di ammonio, che è un comunissimo fertilizzante, da cui ricava esplosivi.
Recentemente ha acquistato quindicimila tonnellate di fertilizzante dall’industria petrolchimica di Homs, in Siria, a prezzi doppi rispetto a quelli di mercato. La Siria ricompra lo stesso fertilizzante sul mercato internazionale a metà prezzo. Questo spiega perché Hezbollah abbia insistito tanto per avere un suo uomo come ministro dell’Agricoltura nell’attuale governo libanese: sarebbe proprio il ministro Hussein Hajj Hassan a comprare il fertilizzante dalla Siria e farlo avere ad Hezbollah.
Per costruire ordigni esplosivi improvvisati (IED) con i fertilizzanti occorre una certa esperienza: in primis bisogna saper dosare nitrato di ammonio e carburante (ad es. il diesel) per comporre la miscela esplosiva. Per farla detonare occorre poi una piccola quantità di esplosivo tradizionale – ne basta una dose minima per ottenere esplosioni devastanti.
Il Medio Oriente pullula di ex-combattenti capaci di costruire ordigni esplosivi improvvisati (IED) a base di fertilizzanti. Se scoppiasse un conflitto, Hezbollah ha a disposizione anche un ricco arsenale di granate e razzi a corto e a medio raggio.
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