Gentile Redazione,
Vi invio copia della mia replica all'articolo sullo stato binazionale di Danilo Zolo, fra l'altro sostenitore della "Flotilla 2" alla quale auguro buon naufragio:
Replica all'articolo di Danilo Zolo: "La difficile strada verso un unico stato"
Qualsiasi soluzione "post-sionista", per quanto bene impacchettata in apparentemente nobili intenzioni, non mira ad altro che a ridare gli ebrei di nuovo in balia agli umori dei loro odiatori. Chi nega agli ebrei uno stato a maggioranza ebraica non ha imparato nulla dalla storia.
Dimenticati i pogrom in Russia, l'antisemitismo nell'ovest dell'Europa, come il caso Dreyfus che fece di molti ebrei dei sionisti, per non parlare di Hitler che li cacciò dall'Europa, sionisti o non. Lei parla dei sopravissuti all'olocausto come di "coloni", di invasori per semplice scopo di espansione e di sfruttamento.
E presenta gli arabi palestinesi soltanto come vittime. Dimenticato il Gran Mufti di Gerusalemme che collaborò attivamente con Hitler? Mai sentito che la sua "ideologia" non è mai morta, ma è anzi viva e vegeta fra l'altro tra i membri di Hamas e di altri movimenti arabi? L'"ideologia" non è nata in seguito all'"occupazione" israeliana, l'occupazione è soltanto pretesto creduto da chi vuole crederci. (Come si spiega che il tanto ambito stato palestinese non sia nato tra il 1948 e il 1967?)
Patetica illusione è pensare che ci sarà finalmente pace in uno stato binazionale, cioè dove gli ebrei sarebbero in minoranza. Forse pace ci sarà sì se gli ebrei si sottomettessero spontaneamente da "dhimmi", o se i palestinesi trovassero un'altra "soluzione finale". In ogni caso una pace a spese degli ebrei.
Come piace a molte persone dalle intenzioni apparentemente nobili.
Distinti saluti, Wanda Sartori