Vi sarei grata di voler inoltrare a Moni Ovadia. (copia di e-mail inviata all'Unità)
Mentre l'iniziativa dei rabbini razzisti è perlomeno deplorevole, il suo voltastomaco mi pare altrettanto ipocrita. Com'è possibile che un così fine analista e osservatore del carattere ebraico si lasci andare a quel torrente vomitevole di denigrazione dello Stato d'Israele? Eppure dovrebbe sapere di cosa parla. Capisco la sua collera ma, per ora, questo è lo Stato d'Israele che c'è. Se lei, Moni Ovadia lo trova tanto deprecabile, faccia valere la "legge del ritorno" e vada a fare politica lì, per cercare di realizzare l'Israele che preconizza. Altrimenti, si accontenti di fare quello che sa fare benissimo, cioè l'artista. Le sue parole, portano solo acqua al mulino di coloro i quali vogliono la fine dello Stato d'Israele. E se ciò, per disgrazia, avvenisse, saprebbe illustrarmi uno scenario verosimile di un progetto in quell'area del mondo? Io, un'idea in proposito me la sono fatta; e non è affatto auspicabile.