Gentile direttore, le scrivo, innanzitutto, per farle i complimento per il lavoro che svolge attraverso IC, teso a combattere un incredibile fiume di disinformazione. Le scrivo, però, anche per lamentarmi, cosa che non si dovrebbe mai fare, dello scarsissimo peso che hanno sul territorio le iniziative a sostegno di Israele. Mi spiego: studio all'università di Siena, assieme a Bologna, Pisa e Livorno uno dei più accesi centri di odio antiisraeliano, lo scorso anno, durante l'occupazione dell facoltà di lettere, venne a parlare tale Omar Baragouti, professore arabo, che in meno di un'ora di discorso riuscì a dire le peggio nefandezze antisemite, ben supportato da una professoressa di "scienze per la pace", membro di "un ponte per", vi ero andato per curiosità, ascoltai silenzioso e irritato, finchè un anziano con indosso un gagliardetto con scritto <> prese la parola. Dopo aver insultato Napolitano, disse una frase incredibilmente razzista: gli EBREI non hanno alcun diritto a stare in Palestina. Cioè, esiste un posto al mondo vietato agli ebrei, e questo posto è la terra in cui sono nati come popolo. Qui non potei far altro che protestare, mi alzai e cominciai ad elencare ogni buon motivo per il quale gli ebrei hanno diritto a stare in Israele. Non l'avessi mai fatto. Le mie parole vennero coperte da urla animalesche di studenti inferociti, mentre un professore (l'organizzatore dell'evento) mi zittiva stizzito. La cosa preoccupante fu che nessuno, tra i professori che nelle ultime file stavano assistendo, si sentì in dovere di intervenire.. Uscii di fretta, cacciato a urla da un troglodita, dalla mia Facoltà. Pochi giorni dopo comparvero volantini di inaudita violenza e demonizzazione sull'episodio della missione dell'IHH conclusasi tragicamente, poi i muri dell'università tappezzati di scritti infamanti sul 'genocidio palestinese'. Ma quel che è peggio è che ci sono corsi di storia in cui il libro di testo è scritto da Ilan Pappe, altri in cui il professore parla della nascita d'Israele come di "Imbroglio palestinese", e le guerre arabo-israeliane (compresa la prima) come guerre coloniali. Ecco, tutto questo, e molto di più (compreso il fatto che molti miei amici siano endemicamente antiisraeliani) fanno perdere la speranza. Dove sono le associazioni? Dove i giovani "liberali"? Dove i Radicali?
non si trovano, e da solo, sebbene ci metta passione ed impegno, diventa difficile.
Mi scuso per averle rubato del tempo. ancora complimenti.
EEP lettera firmata
Caro Amico, la situazione che lei ci ha raccontato di Siena assomiglia a quanto accade nella maggior parte delle università italiane. La canea contro Israele copre il vecchio antisemitismo che ha solo cambiato nome in antisionismo. Non dobbiamo però chiederci dove sono gli altri, ognuno di noi faccia il possibile per dare una mano. Noi di IC ci occupiamo di informare su quanto accade nel nostro paese, poi ci sono le associazioni Italia-Israele (c'è anche a Siena), e poi tutte le persone per bene che urlano poco ma ci sono. Bisogna tenere duro, alla fine l'olio buono viene a galla. IC redazione
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