Nelle scuole secondarie di primo grado educazione musicale è materia obbligatoria (non ci si può avvalere o non avvalere, come avviene con l'insegnamento della religione cattolica). Ebbene una bambina, in una scuola della Toscana, segue le lezioni di musica con i tappi alle orecchie, perchè il padre, fedele seguace della religione islamica, afferma che ascoltare la musica è contrario al precetto religioso di chi segue il culto di Allah e quindi la ragazzina può seguire appieno la lezione solo quando l'insegnante fa teoria. Che aggiungere? Peccato perchè la fanciulla non potrà, almeno finchè sarà suo padre a decidere per lei, conoscere l'Aida di Verdi, la Tosca di Puccini, o anche più semplicemente le note di Claudio Baglioni. Io mi chiedo verso quale pericolosa china stiamo andando (altro che Eurabia, per citare il prof. Volli, qui sta diventando tutto Arabia). Nonostante tutto cerco di pensare che dobbiamo essere tolleranti e rispettare chi non la pensa come noi, ma certo che alcune imposizioni accettate di buon grado, mi portano a pensare!
Lara Zinci
Qui non c'entra il rispetto per chi la pensa diversamente da noi, qui c'è un padre che tiene la figlia in una condizione di semi schiavitù, privandola dei suoi diritti. La nostra società riconosce l'uguaglianza fra i sessi, quel gesto del padre va contro la legge.
IC redazione