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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.12.2010 Iraq, continuano le persecuzioni dei cristiani
Coppia di anziani assassinata mentre tentava di fuggire. Cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 dicembre 2010
Pagina: 21
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Coniugi cristiani in fuga uccisi a coltellate a Bagdad»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/12/2010, a pag. 21, l'articolo di Lorenzo Cremonesi dal titolo " Coniugi cristiani in fuga uccisi a coltellate a Bagdad ".

Cristiani, anziani, spaventati dalla spirale di violenze contro la loro comunità, avevano deciso di vendere la casa di Bagdad e fuggire come tanti altri al sicuro nelle zone curde. Non è servito a nulla. I banditi li hanno derubati del ricavato, circa 100 mila dollari, legati e uccisi a coltellate. La fine sanguinosa l’altra notte di Hikmat Sammak e la moglie Samira è l’ennesima conferma della caducità cristiana in questo che fu il Paese-culla delle prime esperienze del monachesimo cenobita già nel Secondo e Terzo secolo dopo Cristo.

Come avviene già da molto tempo nel Medio Oriente scosso dall’integralismo musulmano, i leader della comunità ora sminuiscono la gravità del fenomeno, esaltano l’integrazione nelle società a maggioranza islamica, rifuggono le associazioni troppo marcate con i Paesi occidentali. «Hikmat e Samira sono stati assassinati da volgari criminali. È un fatto purtroppo consueto. La malavita sa che chi vende casa ha in genere con sé la somma in contanti. Loro erano tornati pochi giorni fa da Erbil, nel nord, per concludere l’affare e vendere i mobili. Per tutta la giornata i vicini erano venuti a salutarli. Non èstato difficile individuarli, quindi attendere la notte e compiere il misfatto. Ma non sono stati uccisi in quanto cristiani. Avviene lo stesso contro sciiti, sunniti e curdi», sostiene per telefono dalla capitale irachena il vescovo ausiliario del patriarcato caldeo, Monsignor Suleiman Warduni.

Non è il solo a insistere per il basso profilo. «È vero che il gravissimo attentato contro la cattedrale assiro-cattolica di Bagdad, che il 31 ottobre causò oltre 50 morti, ci ha messo in allarme. Però le aggressioni contro sciiti e sunniti sono state altrettanto preoccupanti. E ora è perdente da parte nostra sottolineare troppo l’unicità della persecuzione anticristiana. Rischiamo soltanto di fare il gioco dei terroristi, che vogliono l’esodo dei non musulmani», ci dice Yonadam Kanna, noto capogruppo al Parlamento di «al-Rafidein», composto di deputati cristiani.

Parole che spiegano anche l’ostilità diffusa tra i cristiani locali per le pressioni esercitate dall’Europa, e in particolare dall’Italia, per la grazia al caldeo Tareq Aziz, l’ex braccio destro di Saddam Hussein condannato all’impiccagione il mese scorso dal Tribunale speciale di Bagdad. La questione si è riaperta nelle ultime ore con la visita di Franco Frattini nel Paese. «Il nostro nuovo sistema giudiziario è indipendente dalla politica. Ogni interferenza è indebita. E molto bene ha fatto il nostro ministro degli Esteri, Hoshiar Zebari, nel ribadire al collega italiano che tanta pubblicità attorno al caso Aziz non fa che indebolire la sua posizione e mettere in difficoltà i cristiani. Siamo contrari alla pena di morte per Aziz? Benissimo, però ci si deve battere anche per salvare le vite di tutti gli altri condannati, senza distinzione per credo religioso».

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