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Il Pontefice che non disconosce Pontifex 06/12/2010

Mi permetto di dissentire almeno dal titolo che la redazione ha dato ad una lettera firmata circa un sito di tradizionalisti cattolici "pontifex"…
Dall'esistenza di un sito giudicato antisemita non è corretto dedurre che in vaticano l'antisemitismo sia strutturale.
Questi sono due passaggi del recente libro di Benedetto XVI "Luce del mondo"

...”Devo dire che sin dal primo giorno dei miei studi teologici mi è stata in qualche modo chiara la profonda unità fra Antica e Nuova Alleanza, tra le due parti della nostra Sacra Scrittura. Avevo compreso che avremmo potuto leggere il Nuovo Testamento soltanto insieme con ciò che lo ha preceduto, altrimenti non lo avremmo capito. Poi naturalmente quanto accaduto nel Terzo Reich ci ha colpito come tedeschi e tanto più ci ha spinto a guardare al popolo d'Israele con umiltà, vergogna e amore. Nella mia formazione teologica queste cose si sono intrecciate ed hanno segnato il percorso del mio pensiero teologico. Dunque era chiaro per me - ed anche qui in assoluta continuità con Giovanni Paolo II - che nel mio annuncio della fede cristiana doveva essere centrale questo nuovo intrecciarsi, amorevole e comprensivo, di Israele e Chiesa, basato sul rispetto del modo di essere di ognuno e della rispettiva missione. …Israele sa che il Vaticano appoggia Israele, appoggia l'ebraismo nel mondo, sa che noi riconosciamo gli ebrei come nostri padri e fratelli. Per me è stato molto commovente l'essere ricevuto con tanta cortesia dal Presidente Peres che è una grande personalità. Egli stesso porta un ricordo doloroso: suo padre fu imprigionato in una sinagoga che poi fu data alle fiamme. Mi ha incontrato con grande disponibilità, sapendo che lottiamo per valori comuni , per la pace e per la costruzione di un futuro nel quale l'esistenza di Israele ha un ruolo importante . In generale l'ospitalità è stata squisita. Direi che forse ero troppo protetto. La protezione accordatami è stata imponente. Ma in Israele abbiamo potuto celebrare due grandi liturgie eucaristiche all'aperto, cosa che a Giovanni Paolo II non era stata possibile. La prima si è svolta a Gerusalemme, la seconda, molto commovente, a Nazaret, sul Monte del Precipizio. E' stata una manifestazione grande e visibile di fede cristiana nello Stato di Israele”....

 Questo è il giudizio del successore di Pietro, e pastore della chiesa universale. Queste parole, pur essendo contenute in un libro- intervista, e non in un documento ufficiale, certamente rappresentano l'orientamento vaticano molto più di un sedicente sito cattolico.
Corsiali saluti.
don Edmondo

Allora ci spieghi perchè il Vaticano non lo disconosce ufficialmente.
IC redazione


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