Inaudito ! Il MANIFESTO di oggi, 04/12/2010, a pag.8, con il titolo " Tel Aviv recluta 'amici' in Italia", scopre l'esistenza della propaganda ! Su un giornale che non ha altro nutrimento da offrire ai suoi lettori al di fuori dell'ideologia ispirata all'odio più bieco contro Israele ! Leggendo il pezzo di Manlio Dinucci se ne ricava che il Ministro degli Esteri israeliano dovrebbe guardarsi bene dal sollecitare le ambasciate del suo paese di diffondere informazione su Israele. Capiamo il disappunto del giornale comunista, il risultato non sarà gradito, si consoli però, e continui a ritenere Tel Aviv la capitale dello stato ebraico, e a definire ' guerre di di propaganda' quella che è una normale comunicazione. Trinariciuti sì, fino alla morte !
Ecco il pezzo:
Il documento non è filtrato attraverso Wikileaks. Se l’è procurato direttamente The Guardian di Londra (28 novembre): è un cablogramma trasmesso pochi giorni prima dal ministero degli esteri israeliano alle proprie ambasciate in dieci paesi europei. Contiene l’ordine del ministro Avigdor Lieberman di identificare entro gennaio fino a 1000 persone perché agiscano da «amici di Israele». Dovranno essere «reclutati tra giornalisti, accademici, studenti e attivisti sia ebrei che cristiani». Essi saranno regolarmente istruiti da funzionari israeliani perché intervengano a favore di Israele con articoli, lettere e interventi in assemblee pubbliche. Dovranno non solo ricevere messaggi,ma promuoverli attivamente. Chiave di questa campagna saranno cinque capitali europee: Londra, Parigi, Berlino, Madrid e Roma. Qui «le ambasciate israeliane riceveranno fondi anche per reclutare professionisti: società specializzate in pubbliche relazioni e lobbisti». Avranno il compito di rafforzare l’azione degli «amici di Israele» diffondendo messaggi politici su argomenti come la posizione israeliana nei confronti dei palestinesi e la violazione dei diritti umani in Iran. Il ministero degli esteri suggerisce inoltre di organizzare mensilmente eventi pubblici di alto profilo a favore delle politiche israeliane e di invitare persone influenti a visitare Israele. Lo stesso Lieberman incontrerà il mese prossimo gli ambasciatori nei paesi europei per dare impulso a questa «offensiva di pubbliche relazioni». Intervistato dal Guardian a proposito di questo documento, un funzionario israeliano si è rifiutato di commentare. Ha però dichiarato: «Ovviamente cerchiamo sempre nuovi modi per migliorare le nostre comunicazioni, non c’è niente di strano in questo ».Ha quindi precisato che c’è «particolare preoccupazione su come Israele è visto all’estero, in particolare in certi paesi dell’Europa occidentale». Perché proprio ora il governo israeliano lancia una nuova offensiva di propaganda nelle capitali europee, tra cui Roma? Si ricordi, pur essendo la propaganda merce di tutti i giorni (non solo per Israele), l’ultima grande campagna israeliana fu lanciata nel dicembre 2008 per presentare l’operazione «Piombo fuso» contro Gaza come un’azione difensiva. La nuova campagna ha come scopo principale convincere l’opinione pubblica italiana ed europea che non solo Israele, ma anche gli europei sono minacciati dall’Iran. Preparandola così ad accettare come inevitabile misura difensiva una nuova guerra in Medio Oriente. Ricordiamocene quando gli «amici di Israele», reclutati da Lieberman, inizieranno la loro offensiva sui giornali e nei talk show.
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