Il Prof. Della Pergola si chiede se il Governo israeliano «avrà la forza, la voglia, la capacità, o perfino la fortuna di trovarsi di fronte all’occasione storica dell’accordo politico, e di carpirla al volo nell’attimo fugace in cui gli passa davanti». A parte le precise puntualizzazioni del Prof. Ugo Volli sull’argomento, aggiungo modestamente da parte mia che resta da chiedersi quale sia questa “occasione storica” e chi la stia offrendo. Data la debolezza politica del Presidente palestinese Abu Mazen ed il sostegno degli Stati-canaglia ai terroristi di Hamas e Hezbollah, parlare di “occasioni storiche da cogliere al volo” mi pare attualmente solo vacuo esercizio di retorica pacifista, senza alcuna aderenza con la realtà. Anche Chamberlain ritenne una “occasione storica” la conferenza di Monaco per “salvare la pace in Europa”, con i risultati che ormai sappiamo. Prima di esigere dal Governo israeliano di avere la forza, la voglia, la capacità, ecc, ecc, il prof. Della Pergola farebbe meglio a chiedere ai nemici di Israele di impegnarsi, non a parole ma concretamente, a dare un segno tangibile della volontà di raggiungere un accordo, tenuto conto come dal 1948 finora tale volontà vada esattamente nella direzione opposta. Anche nell’ipotesi di un’intesa tra Gerusalemme e l’autorità palestinese, rimarrebbe sempre la grave minaccia di un nuovo sterminio del popolo ebraico lanciata da Ahmadinejad sulla quale non è lecito scherzare. Il problema non è dunque la supposta “ingenuità” del Prof. Volli, bensì la convinzione di risolvere la pace in Medio Oriente lisciando il pelo agli assassini senza la certezza (per giunta) di una seria contropartita. Pretendere che sia l’agnello a venire incontro al lupo facilita solo quest’ultimo nell’opera di sbranare il primo.