Tamir Pardo, nuovo capo del Mossad, un ritratto Pardo scelto da Benjamin Netanyahu per sostituire Meir Dagan
Testata: Il Foglio Data: 01 dicembre 2010 Pagina: 1 Autore: La redazione del Foglio Titolo: «Il 'bulldozer' che difenderà Israele»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 01/12/2010, in prima pagina, l'articolo dal titolo "Il 'bulldozer' che difenderà Israele ".
Tamir Pardo Mossad
Roma. Tamir Pardo è uno “sciusciuista”. Sono coloro che lavorano nei reparti più segreti dell’intelligence israeliana e che fanno “shhh”, per invitare al silenzio. Non parlano mai del proprio lavoro. Pardo è stato scelto come nuovo capo del Mossad, il servizio segreto di Gerusalemme. Con la sua nomina, il premier Netanyahu ha scritto il finale di una storia iniziata trent’anni fa. Pardo era il braccio destro di Yoni Netanyahu, il fratello del premier caduto a Entebbe, quando i commandos israeliani liberarono 104 ostaggi in un aeroporto ugandese. L’operazione di salvataggio, come dirà Yitzhak Rabin, “è diventata leggenda”. Israele spedì un’unità di élite in un paese distante 3.200 km, cogliendo di sorpresa i terroristi con un misto di astuzia e forza. Tutti i passeggeri erano stati rapiti in quanto ebrei e furono liberati in quanto tali. L’Operazione Yonatan era così chiamata dal nome del colonnello Netanyahu, che guidò l’incursione, ma pagò con la vita. Fino alla nomina, Pardo era noto come “T.”, l’anomimo vice di Meir Dagan, la storica guida del servizio segreto d’Israele che ha rimesso “il coltello tra i denti” al Mossad, per usare le parole di Ariel Sharon che lo aveva scelto. Era dal 1997 (da una fallita azione contro Hamas ad Amman) che il Mossad non colpiva in un paese arabo. Molte azioni da allora sono state classificate sotto la responsabilità di Dagan-Pardo, dall’eliminazione recente di un capo di Hamas a Dubai all’omicidio dell’imprendibile leader di Hezbollah Imad Mughniyeh, noto come “lo Sciacallo sciita”. Pioniere della tecnologia dei servizi segreti, lauree in storia e scienze politiche, padre di due figli, Pardo è anche noto come “il bulldozer”. Ha vinto su una concorrenza straordinaria. Per il posto di Dagan erano circolati nomi altisonanti, dal capo dell’intelligence militare Amos Yadlin al capo del servizio segreto interno Yuval Diskin, che ha ideato gli omicidi mirati dei capi terroristi. Il premier Netanyahu ha preferito “T.”, di cui a malapena si conosceva l’iniziale (il Jerusalem Post ieri ha storpiato il suo nome in “Fredo”, per capire quanto poco si sapesse di Pardo). Pardo è ben voluto dalle tre ex teste di cuoio che governano Israele: Bibi, Napoleone e Boogie. Cioé Netanyahu, Ehud Barak e Moshe Yaalon, vice premier che fu a capo di quell’élite della guerra conosciuta come Sayeret Matkal, o più semplicemente “l’Unità”. Pardo è un veterano della Sayeret, modellata sulle Sas inglesi e che dalle Sas ha preso pure il motto: “Chi osa vince”. Pardo ha ricevuto ben tre premi assegnati, nel giorno dell’indipendenza, a chi rischia la vita in missioni segrete per la sicurezza d’Israele. E’ un grande esperto di Iran e vive nel piccolo moshav di Nirit, a un tiro di schioppo dai cecchini palestinesi dall’altra parte della Green Line in Cisgiordania. Ieri Yossi Melman, giornalista esperto di intelligence e autore di un libro sul Mossad, ha detto che non è un caso che l’arrivo di Pardo coincida, a Teheran, con l’uscita di scena di un altro scienziato iraniano. Il duo Dagan-Pardo avrebbe lanciato il “programma decapitazione” per eliminare scienziati iraniani coinvolti nel nucleare. Come Ali Mahmoudi Mimand, il padre del programma missilistico, e Ardenshir Hassenpour, il massimo fisico militare di Teheran. Pardo si è fatto una grande fama nella Neviot, l’intelligence informatica leggendaria per installare microspie e telecamere in strutture nemiche. Sarà una coincidenza, ma il sistema nucleare iraniano è andato recentemente in tilt a causa di uno strano virus informatico chiamato Stuxnet. Si è poi scoperto che il virus conteneva una parola, Hadassa, che in ebraico significa “mirto”, e che può anche essere letta come Hadassa, il nome della principessa Ester. Nella Bibbia il libro di Ester narra del piano di Aman, consigliere del re di Persia, per sterminare tutti gli ebrei. Con un sotterfugio, Ester smaschera il complotto e sul patibolo ci finisce Aman, invece degli ebrei.
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