Stuxnet, il virus ben calibrato che manda in tilt le centrifughe nucleari iraniane
di Piera Prister
Piera Prister
Stuxnet e’ il virus del XXI secolo per antonomasia, un virus cibernetico che e’ in grado di attaccare e di penetrare sistemi computerizzati, difesi dai piu’ complessi algoritmi di protezione e che, in questi giorni ha mandato in tilt, per la seconda volta recentemente, le centrifughe degli arsenali atomici di Ahmadinejad, Natanz e Bushehr, che usano i sistemi di controllo Siemens, rallentando la loro velocita’ o facendole girare all’impazzata. Ha infestato e bloccato cosi’, ma solo temporaneamente, il processo di arricchimento dell’uranio, cioe’ del materiale fissile necessario per la costruzione dei reattori nucleari e della bomba atomica. Gia’nell’estate dell’anno scorso, in Iran hanno dovuto sostituire centinaia di centrifughe che sono cadute a pezzi. Non e’ la prima volta che Stuxnet sferra un attacco sul web che colpisce in modo differenziato e preciso, i siti nucleari iraniani e, se si continua cosi’, forse non ci sara’ piu’ bisogno di bombardarli. Ormai l’Iran e’ vicino al traguardo della bomba, ha ingannato tutti o meglio, tutti si sono lasciati ingannare e, anno dopo anno, tra una visita ispettiva e l’altra da parte dell’IAEA, il tiranno di Teheran -iI principale sponsor del terrorismo internazionale, la cui ultima aspirazione sarebbe quella di cavalcare la bomba- ha pensato di mettere ormai tutti nel sacco. Ma non ha fatto bene i conti con il potere dell’ intelligenza altrui.
Infatti c’e’ un’intelligenza artificiale che e’ in grado di contrastare e e sabotare il web di quell’onnipotente e sanguinario signore di Teheran, padrone della vita e della morte, che ripetutamente minaccia di voler distruggere Israele e di cancellarlo dalla faccia della terra. Stuxnet gli ha dichiarato una cyberwar - una guerra che non e’come le tante altre che sono costate anche milioni di morti e con cui l’uomo ha avuto a che fare, dall’eta’ della pietra ad oggi- ma una guerra cibernetica basata sulla superiorita’ della conoscenza e sulla competenza tecnologica- in cui quell’homunculus di Ahmadinejad, quell’ingegnere senza ingegno, sta ricevendo una bella lezione da chi l’ingegno invece ce l’ha e che prima o poi lo detronizzera’ e lo sconfiggera’. E’ una guerra intelligente senza l’impiego di armi, contro la brutalita’ di un regime che l’anno scorso e’ ricorso ad un colpo di stato militare e che, come una scure, si e’ abbattuto contro una folla illimitata di cittadini che all’indomani delle elezioni reclamavano il conteggio del numero dei voti contro la patente frode elettorale. Un regime che si e’ accanito contro i giovani e gli studenti, li ha ammazzati per strada, ha assassinato donne, le ha violate nelle prigioni e le ha sottoposte a tortura. Un regime che nega le liberta’ individuali, chiude la bocca ai giornalisti e al dissenso, censura libri, musiche e film occidentali. Inoltre arresta i bloggers che sono in verita’ un esercito di guerrieri cibernetici che non si arrendono alla chiusura dei loro siti e lo sfidano sul web.
Su questa notizia pochi articoli sono stati scritti e a mala pena se ne parla. Ma l’argomento e’ interessante e ci fa sognare e fantasticare che alla fine vinceranno i buoni. La partita e’ appena iniziata, con gli avversari schierati in un ordine asimmetrico di battaglia che si svolge nella realta’ e non come nella finzione di un film di Hollywood. Stuxnet e’ in tutto campo, e’ reale e avanza insidiosamente facendo lo sgambetto all’avversario e lo butta a terra e poi, come si risolleva, lo attacca di nuovo e lo neutralizza in una guerra di logoramento.
Chi ci sara’ dietro? I piu’ dicono Israele e gli Stati Uniti ma anche l’esercito di giovani hackers iraniani, tutti sotto i trent’anni, che l’anno scorso hanno avuto il coraggio di scendere in piazza contro il regime dei mullah.
E’ la loro vendetta.
Sono i programmatori, che magistralmente padroneggiano il computer e scoprono nuovi orizzonti nella ricerca tecnologica che e’ illimitata come l’intelligenza umana. Come l’intelligenza di Ulisse, l’eroe dantesco che s’era spinto oltre il confine delle Colonne d’Ercole per esplorare nuovi mari e nuovi continenti; e come l’intelligenza di Ilan Ramon, l’eroe israeliano che, volando piu’ in basso del radar distrusse ad Osirak, gli arsenali atomici di Saddam, per poi spiccare un volo alto nei cieli, all’interno della navicella spaziale Columbia, per esplorare lo spazio. Ora e’ il turno dei programmatori, sono intelligenti e capaci abbastanza per tenere in scacco Ahmadinejad e di mandare in frantumi il suo regime e il suo sogno nucleare.