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Libero Rassegna Stampa
25.11.2010 Naipaul non può entrare in Turchia perchè non è islamicamente corretto
Cronaca di Andrea Morigi

Testata: Libero
Data: 25 novembre 2010
Pagina: 37
Autore: Andrea Morigi
Titolo: «I fedeli islamici a oltranza scacciano Naipaul dalla Turchia»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 25/11/2010, a pag. 37, l'articolo di Andrea Morigi dal titolo " I fedeli islamici a oltranza scacciano Naipaul dalla Turchia ".


Vidiadhar Surajprasad
 Naipaul

Colpito dalla censura islamica, il premio Nobel per la letteratura Sir Vidiadhar Surajprasad Naipaul non metterà piede in Turchia. Lo scrittore indiano, naturalizzato britannico e nominato cavaliere dalla Regina Elisabetta, era stato invitato a Istanbul per tenere il discorso inaugurale, nella giornata di oggi, al “Parlamento degli scrittori europei”, una delle manifestazioni previste all’interno di Istanbul 2010 capitale europea della Cultura. Non ci andrà perché non si è sottomesso all’ideologia dell’islamicamente corretto. Naipaul, 78enne, è noto per le sue aspre critiche nei confronti della cultura e della religione musulmane soprattutto dal 2001, quando fu insignito del Nobel per la Letteratura poco dopo gli attentati di Al Qaeda agli Stati Uniti. Non si era poi smentito, nonostante gli attacchi ricevuti dai sostenitori del relativismo culturale. «L’islam ha effetti calamitosi sulle persone convertite. Chi si converte deve distruggere il suo passato, la sua storia. Devi dire che la tua cultura d’origine non esiste, che non importa», aveva detto l’autore di Fedeli a oltranza e di un’altra trentina di opere letterarie. I militanti della guerra santa culturale hanno preso nota delle sue affermazioni, le hanno condannate come frutto della miscredenza e hanno atteso il momento giusto, che si è presentato ieri. Così l’agenzia che si occupa dell’organizzazione di Istanbul 2010, si è vista costretta a diffondere un comunicato, pubblicato dall’emit - tente Cnnturk in cui si legge che «la politicizzazione dei media turchi della partecipazione di V. S. Naipaul al Parlamento degli Scrittori Europei, ha messo in ombra la sua partecipazione come scrittore ». «Per questo motivo - continua la nota - gli organizzatori del Parlamento degli scrittori hanno raggiunto un accordo con V. S. Naipaul, ritirando in data di ieri la sua partecipazione dalla manifestazione ». Una sottomissione al diktat fondamentalista che ha coinvolto loro malgrado anche gli ideatori dell’evento, in primo luogo l’unico Nobel per la letteratura turco, lo scrittore Orhan Pamuk, che insieme a Josè Samarago, Nobel per la letteratura portoghese deceduto lo scorso giugno, aveva ideato la riunione di circa cento scrittori europei. Già nei giorni scorsi lo stesso Hizal aveva puntualizzato con la stampa turca che Naipaul era stato invitato come ospite normale e non come ospite d’onore. Ma questo non è bastato a lenire le polemiche. Un brutto colpo per l’imma - gine della Turchia, dove in questi giorni sui quotidiani di ispirazione musulmana Yeni Safak e Zaman erano apparse dure critiche contro la decisione di invitarlo e anche minacce di boicottaggio della manifestazione da parte di autori turchi. La polemica era scoppiata anche sulla stampa laica. Il quotidiano Hurriyet aveva riportato le parole del poeta e filosofo Hilmi Havuz, che aveva annunciato il boicottaggio della manifestazione, spiegando che quelle di Naipaul non erano critiche all’islam ma veri e propri insulti. Quello di Naipaul - che peraltro in pubblico afferma di non pronunciarsi sull’islam dal 1996 - non è affatto un caso isolato. Il mese scorso anche il regista serbo Emil Kusturica si era dovuto allontanare dal territorio turco per accuse simili. Prima della sua partecipazione al Golden Film Festival era stato accusato di aver approvato il massacro dei musulmani bosniaci da parte dei serbi nelle guerre che avevano scosso la Jugoslavia negli anni 1990. In quell’occaisone lo stesso ministro turco della Cultura, Ertugrul Gunay, aveva reso noto il proprio rifiuto di presenziare alla manifestazione cinematografica, nel caso in cui Kusturica avesse fatto parte della giuria. E la lista è destinata ad allungarsi ancora, di pari passo con l’avanza - ta del fondamentalismo islamico.

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