Pax Christi, a dispetto del nome, è una bestemmia in termini. Dalle narrazioni evangeliche emerge una figura di Gesù aperta, volta alla riconciliazione, al recupero di tutti, in particolare di coloro che più sbagliano. Pax Christi, per contro, fa di tutto per creare un muro di separazione e di odio travisando clamorosamente la realtà, difendendo la causa di uno dei soggetti in conflitto e rigettando le ragioni dell'altro. Ho più volte contestato, anche pubblicamente, don Nandino Capovilla (sì, don, perché, oltre tutto, è un prete!) ed ho protestato persino nei confronti dell'Ordinario di Venezia. Macché. Procede imperterrito come un bulldozer, infischiandosene di tutto e di tutti e continuando convinto, con melliflua sicumera, nella sua fanatica opera di "apostolato". Se questi soggetti pensano di difendere la causa cristiana nei territori arabi, sarà bene che le autorità ecclesiastiche aprano gli occhi: così facendo raggiungono l'effetto opposto di spazzare via, in breve tempo, ogni presenza cristiana in Medio Oriente. Se è questo l'obiettivo di "pax" Christi, ne stanno accelerando il raggiungimento.