Sul FOGLIO di oggi, 13/11/2010, a pag.1, con il titolo " Il Rambo turco", un articolo che informa sulla propaganda turca contro Israele attraverso il mezzo televisivo. Turchia in Europa ? Nooooooo !
Perché sei venuto in Israele?”. “Non sono venuto in Israele, sono venuto in Palestina”, proclama il levantino e ossuto Polat Alemdar, l’agente dei servizi segreti turchi con la missione di uccidere israeliani. In turco si intitola “Kurtlar Vadisi”. Significa “La Valle dei Lupi”. Il primo capitolo di questa saga cinematografica uscì quattro anni fa. Il film mostrava medici ebrei che espiantavano organi di iracheni uccisi in guerra, che venivano impacchettati e spediti in casse marcate “Tel Aviv”. In Germania il film venne persino vietato. Ad Ankara è pronto il sequel di questa saga della vendetta. Il film uscirà a gennaio e sarà il più costoso della storia turca (venti milioni di dollari) e, come scrive il blog del New York Times Lede, complicherà i già tesi rapporti tra Turchia e Israele. Il film vuole vendicare l’attacco israeliano alla Freedom Flotilla, la nave che lo scorso 31 maggio ha provato a violare l’embargo israeliano su Gaza e che tornò a casa con nove attivisti turchi uccisi. Il film immagina la vendetta di un gruppo di agenti turchi che elimina decine di soldati israeliani nei Territori palestinesi. Il New York Times segnala il commento di un blogger e artista turco conosciuto su Twitter come hkubra: “E’ un film ultranazionalista e violento, razzista e pieno di discorsi d’odio verso gruppi non turchi”. La protesta israeliana contro il film non si è fatta attendere: i rappresentanti turchi in Israele sono stati convocati dal ministero degli Esteri di Gerusalemme, che ha protestato contro questo libello cinematografico antisemita. La maggioranza dei turchi ignora come siano andati veramente i fatti sulla Flotilla, per questo Israele teme che il blockbuster avrà un effetto deleterio nei rapporti fra i due paesi. Nel film l’assalto alla nave viene inscenato come un massacro a sangue freddo dei militanti turchi. “La popolazione araba ci sovrasterà di numero, c’è soltanto un modo per fermarli”, lascia intendere un perfido politico israeliano con la barba bianca e gli occhi di brace. I soldati israeliani sono ritratti mentre giustiziano alle spalle i turchi. Le riprese erano iniziate ad aprile, prima quindi dei fatti sulla Flotilla. L’incidente ha reso il film ancora più sensazionale. “Sacrifichiamo il mondo anche per un capello degli innocenti”, proclama il supereroe turco. Il regista, Zübeyr Sasmaz, rivendica il carattere anti israeliano del proprio lavoro: “L’eroe si batte per i diritti degli oppressi. Fino ad oggi avevamo visto soltanto eroi occidentali, da Rambo a James Bond. Per la prima volta nella storia del cinema c’è un protagonista invincibile che viene dal medio oriente”. Su YouTube abbondano intanto i commenti al trailer: “Che muoiano i cani ebrei. Benedetto chi ha fatto il film. Israele pagherà”.
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