Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/11/2010, a pag. 51, l'articolo di Marco Gasperetti dal titolo " Condannato il boia di Falzano a 92 anni torna in prigione ".

Josef Scheungraber, il boia di Falzano
AREZZO — Sembrava una condanna platonica che, dopo decenni di impunità, aveva raggiunto un criminale nazista oggi ultra novantenne. Importante, certamente, per dare un senso etico alla storia e punire eccidi e massacri, ma allo stesso tempo un atto di giustizia virtuale, senza pena per l’età avanzata dell’imputato. E invece Josef Scheungraber, 92 anni, ex ufficiale tedesco degli alpini, condannato per due volte all’ergastolo (prima dalla giustizia italiana e poi da quella tedesca) per l’uccisione di civili nel 1944 a Falzano di Cortona (Arezzo), andrà realmente in galera. L’ultima decisione è stata presa ieri dalla Corte federale di giustizia tedesca che ha respinto il ricorso. Scheungraber era stato condannato all’ergastolo nel 2006 dal tribunale militare della Spezia e lo scorso anno la sentenza era stata confermata dal tribunale di Monaco. Il «boia di Falzano», questo il soprannome dell’ex tenente dell’818° battaglione Pionieri di montagna della Wehrmacht, il 26 e il 27 giugno del 1944 guidò una spietata rappresaglia nelle campagne di Arezzo e di Cortona contro la popolazione civile. Il tenente e i suoi soldati massacrarono 14 civili, tra i quali una donna anziana, infierendo con orribile crudeltà sui loro corpi. Testimone dell’eccidio un ragazzo di 15 anni, Gino Massetti, unico superstite, che nel 2008 testimoniò in Germania al processo. Josef Scheungraber non si è mai pentito di quella strage. Dopo la condanna aveva annunciato ricorso raccontando di essere vittima di un complotto.
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