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Il Foglio Rassegna Stampa
09.11.2010 Negazionismo. Punirlo per legge?
Sì, anche se Giuliano Zincone è contrario

Testata: Il Foglio
Data: 09 novembre 2010
Pagina: 2
Autore: Giuliano Zincone
Titolo: «Chi nega la Shoah è ignorante e idiota, ma non un pericoloso criminale»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 09/11/2010, a pag. 2, l'articolo di Giuliano Zincone dal titolo "Chi nega la Shoah è ignorante e idiota, ma non un pericoloso criminale".


Nelle immagini, alcuni antisemiti più 'famosi' : Claudio Moffa, David Irving, Adolf Hitler, Mahmoud Ahmadinejad

Pu condividendo molte delle dichiarazioni di Zincone sulla Shoah e contro il negazionismo, non è possibile giungere alla conclusione " Negazionisti? Altro che tribunali. Una risata amara li seppellirà.". Negare la Shoah non ha nulla a che vedere con libertà d'espressione, idiozia, ignoranza.
E' antisemitismo. Negare la Shoah non significa solo cancellare la Storia, ma diffondere odio e disprezzo per le vittime e i loro discendenti.
Non è sufficiente affidarsi alla satira e sperare che l'imbarazzo dei negazionisti li faccia 'rinsavire'.
L'antisemitismo europeo ha portato allo sterminio degli ebrei, un dato che va ricordato, tramandare la memoria di ciò che è stato perchè non si verifichi mai più è fondamentale. Non è possibile, in nome della libertà d'opinione e d'espressione, fornire ai negazionisti tribune dalle quali diffondere il loro odio antisemita. Non si può farli passare per individui eccentrici o folkloristici.
Se questa legge venisse approvata, è solo un esempio, potrebbe venire arrestato Ahmadinejad nel caso mettesse piede in Italia. Contro l'odio antisemita il richiamo alla cultura ha già dimostrato di avere fallito. Non erano la Germania, l'Austria paesi dove era nata la grande cultura europea ? Se qualcosa non ha funzionato allora, questo può ripetersi. L'abbiamo sotto gli occhi, la guerra in Europa contro Israele attraverso - per ora- mezzi non militari, con la diffusione nelle scuole degli stereotipi più gravi che stanno portando alla delegittimazione dello Stato ebraico, il primo livello per giungere al successivo, la distruzione.    
Ecco l'articolo di Zincone:
 

Domanda: la malafede, l’idiozia e l’ignoranza devono essere castigate dalla legge? No, mille volte no, dovrebbe rispondere chi ama davvero la democrazia. Eppure si continua a discutere di un progetto che vorrebbe incastonare il delitto di “negazionismo” anche nel codice italiano. Ciò significherebbe che chiunque manifestasse scetticismo di fronte alla realtà storica della Shoah rischierebbe sanzioni gravi, fino alla galera. Ogni liberale considera ripugnante perseguitare un “reato d’opinione”, fontana di tremende ingiustizie in ogni dittatura. Da noi, oggi, i normali cittadini possono dichiarare che il sole gira intorno alla Terra (basta guardarlo!), che la chiesa è direttamente responsabile dei peggiori soprusi, che i crociati non commisero inutili stragi, e perfino che Stalin (seguendo il dettato di Lenin) non condannò moltitudini di suoi sudditi alla morte, al Gulag, al manicomio. Anzi, il Pci conquistò undici milioni di voti, quando ancora si dichiarava leninista. Ma quali sarebbero, in Italia, i confini di una legge “antinegazionista”? Per essere giudicati colpevoli basterebbe sostenere che gli ebrei sterminati non furono esattamente sei milioni? Ma qui non servirebbe un tribunale per svergognare gli stolti. Forse i criminali nazisti sarebbero stati meno infami se avessero ucciso “soltanto” cinque, quattro o tre milioni di innocenti? Si potrebbe infliggere ai negazionisti il castigo di una qualsiasi gogna televisiva, sfidandoli a pigolare che comunque fu lecita la condanna ai lavori forzati, alla fame e al freddo di esseri umani che avevano l’unica colpa d’esser nati ebrei. Nemmeno il più accanito degli imbecilli romani potrebbe negare che da Roma furono deportati più di mille concittadini (i più antichi abitanti della capitale) e che pochi di loro tornarono vivi, con i numeri marchiati sulle braccia. Non li avete visti, quei numeri? Non credete ai racconti dei superstiti? Non avete letto i libri dei testimoni? Non vi convincono i documenti filmati nei lager? Non userei mai il termine Olocausto, a proposito del genocidio perpetrato dai nazisti, perché l’olocausto, negli antichi documenti religiosi, compresa la Bibbia del Levitico, è un sacrificio gradito alla divinità. E nessun Dio, nemmeno il più spietato, potrebbe compiacersi di un campo di sterminio. Chi nega la Shoah bestemmia contro la storia e contro i lutti di un popolo intero. Ma il suo “reato d’opinione” merita il disprezzo, non la galera. Poiché la libertà di parola non può limitarsi a tutelare chi esprime pensieri condivisibili e corretti, ma deve garantire anche chi latra concetti deliranti e demenziali. C’è un limite a questa libertà? Secondo me, sì. Essa va combattuta severamente quando diventa istigazione a delinquere, in Italia e altrove. Esaminiamo un esempio estremo. Ahmadinejad non è soltanto un negazionista, ma usa questo argomento per predicare che Israele deve essere cancellato: sostiene, insomma, che lo stato ebraico non può usare il carisma del martirio “per occupare illegalmente un territorio e soggiogare un popolo con la sua prepotenza colonialista”. Qui , appunto, il negazionismo non è un delitto in sé, ma è una premessa / pretesto che contiene minacce concrete e micidiali. Se sorvoliamo su questa spazzatura, incontriamo il rimorso collettivo, il debito contratto nei confronti degli ebrei dalla generazione che visse nel fascismo, che vide sparire i vicini, gli amici e i colleghi dalle case, dai negozi, dalle scuole, dalle università, dagli uffici e non osò alzare la voce per difenderli. Forse per questo, adesso, alcuni italiani, eredi di quella vergogna, ritengono di purificarsi fabbricando il reato penale di “negazionismo”. E non capiscono, oltretutto, che ciò rischierebbe di alimentare negli ebrei la tentazione di rinchiudersi nel ghetto identitario delle vittime, trascurando il legittimo orgoglio per le tante eccellenze conquistate nella musica, nelle arti, nelle scienze, nel cinema, nel teatro, nella letteratura. E nella satira. Negazionisti? Altro che tribunali. Una risata amara li seppellirà.

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