Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 09/11/2010, a pag. 19, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo " Nuovi insediamenti a Gerusalemme: 'Così Israele distrugge i negoziati' ".
Gerusalemme, il Kotel
Contrariament, e a quanto si legge nel titolo e nell'articolo, le costruzioni a Gerusalemme non sono insediamenti. Har Homà e Ramot sono due quartieri della capitale.
Gerusalemme è la capitale unica e indivisibile di Israele ed è nei diritti del municipio quello di costruire nuove abitazioni in qualunque quartiere. Succede così in tutte le città del mondo, non è ben chiaro perchè dovrebbe essere diverso per Gerusalemme.
Non è un caso se le costruzioni nella capitale non erano state incluse nella moratoria sugli insediamenti scaduta a fine settembre.
Ecco l'articolo:
GERUSALEMME - Con un tempismo destinato a mettere ancora più in chiaro qual è lo stato delle relazioni fra Stati Uniti e Israele, ieri la commissione per l´edilizia del ministero dell´Interno ha pubblicato il bando per la costruzione di mille e trecento nuove abitazioni a Gerusalemme Est, contravvenendo alla esplicita richiesta di Washington di congelare i nuovi insediamenti per favorire il riavvio dei negoziati di pace con l´Anp. L´annuncio è venuto proprio mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu è in visita in America ed è subito stato bollato come «molto deludente» dal dipartimento di Stato Usa. Immediata anche la reazione dei palestinesi, che, per bocca del negoziatore Saeb Erekat, hanno accusato Netanyahu di voler «distruggere» i colloqui.
La politica coloniale israeliana rappresenta, al momento, la principale ragione dello stop forzato ai negoziati di pace tra israeliani e palestinesi che non riprenderanno la trattativa se prima non ci sarà il blocco delle nuove costruzioni. E lo stallo del negoziato - dopo tante energie spese - è frustrante per l´Amministrazione Obama. Il programma approvato ieri dal comitato per l´edilizia della municipalità di Gerusalemme prevede la costruzione di 978 appartamenti a Har Homa e di altre 320 unità a Ramot, quartiere ebraico sempre nel settore est della città.
Nei primi mesi dell´anno la pubblicazione di un altro piano per la costruzione di 1.600 alloggi a Gerusalemme est, avvenne durante una visita del vice presidente Usa Joe Biden che aveva l´intento di ricucire i tesi rapporti tra Israele e Stati Uniti per il rifiuto israeliano di attuare una moratoria degli insediamenti. Il fatto fu giudicato uno sgarbo diplomatico e causò una seria crisi nelle relazioni tra i due paesi. Anche questa volta la pubblicazione del piano ha di fatto coinciso con l´incontro che Netanyahu ha avuto domenica sera con Biden a New Orleans. Incontro nel quale il premier è tornato a incalzare l´Amministrazione Usa per una posizione più dura contro l´Iran e il suo programma nucleare. Per Netanyahu «l´unico modo per assicurarsi che l´Iran non ottenga armi nucleari è una credibile minaccia militare», affermazione sulla quale Biden ha glissato limitandosi a sottolineare che le attuali sanzioni contro Teheran hanno un «impatto misurabile», diversamente da un´azione militare che potrebbe avere esiti devastanti in tutto il Medio Oriente.
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