Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 07/11/2010, a pag. 10, l'articolo di Filippo Gentiloni dal titolo " Nel cuore delle sofferenze dei palestinesi ".
Gentiloni prima accusa i cristiani di non far sentire abbastanza la loro voce per quanto riguarda la situazione dei palestinesi, poi si rallegra del documento 'Kairos Palestina', pubblicato da Pax Christi e firmato da diversi padri sinodali. Un documento antisemita che il sinodo non ha smentito.
Non è ben chiaro a che cosa alluda, perciò, Gentiloni all'inizio del suo pezzo. Forse il sinodo non è stato abbastanza contro Israele ? Effettivamente un paio di vescovi hanno osato denunciare la violenza dell'islam nei confronti dei cristiani. Sarà per questo che Gentiloni scrive : "Di fronte alla tragedia che sta attraversando la Palestina le voci cristiane sono scarse: è un lamento – una critica – che si sente spesso e da varie parti. Molti i motivi: forse è dominante la preoccupazione di molti cristiani che non vogliono urtare il mondo ebraico.". Chissà se i cristiani avessero voluto "urtare il mondo ebraico" che cosa avrebbero detto al Sinodo...
Ecco l'articolo:
Di fronte alla tragedia che sta attraversando la Palestina le voci cristiane sono scarse: è un lamento – una critica – che si sente spesso e da varie parti. Molti i motivi: forse è dominante la preoccupazione di molti cristiani che non vogliono urtare il mondo ebraico. Ma che, così facendo, con il loro silenzio contribuiscono ad accrescere dolori e ingiustizie. È quello che lamenta uno dei pochi documenti cattolici usciti in questo periodo: «Kairos Palestina: un momento di verità». Una parola di fede, speranza e amore nel cuore delle sofferenze dei palestinesi. Lo pubblica Pax Christi, con prefazione di Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, e introduzione di Raniero La Valle. Un testo prezioso. Nella prima parte parlano i patriarchi dei capi delle chiese di Gerusalemme: «Abbiamo udito il grido dei nostri figli». Un momento di verità: «Una parola di fede, di speranza e di amore dal cuore della sofferenza palestinese». «Kairos Palestina» inizia descrivendo la triste realtà: «Dicono pace, pace, ma pace non c’è». Lo dice il muro di separazione eretto in territorio palestinese. E Gaza continua a vivere in condizioni inumane., mentre la libertà religiosa è limitata col pretesto della sicurezza. I rifugiati vivono ancora nei campi, in condizioni indegne di esseri umani. Così i prigionieri nelle carceri israeliane. Israele trasgredisce le leggi internazionali e i diritti umani. Una tragedia peggiorata dal conflitto interno fra i palestinesi. In mezzo a tutto questo, prosegue «Kairos Palestina », la nostra parola cristiana è una parola di fede, speranza e amore. Il documento termina con un appello ai leader religiosi ebrei e musulmani: «Con i quali condividiamo la stessa visione che ogni essere umano sia creato da Dio e abbia eguale dignità. Di qui l’obbligo per ciascuno di noi di difendere gli oppressi e la dignità che Dio ha riservato loro. Così ci erigiamo al di sopra delle relazioni politiche che hanno fallito fino a ora e che continuano a portarci su sentieri di insuccesso e sofferenza». Un appello prezioso che dovrebbe essere ascoltato anche al di là dei confini sofferenti della Palestina.
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