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Un esempio di come spendono i soldi pubblici a Napoli 05/11/2010

Gentile Informazione Corretta,

anche ha poco a che vedere con i media, ritengo doveroso far conoscere ai Vostri lettori un ennesimo esempio di come a Napoli, città con gravi problemi, l'amministrazione comunale si impegni a sostegno di iniziative che, dietro il paravento dei Diritti Umani, tendono alla disinformazione.

Nella speranza che almeno altri miei concittadini facciano sentire la loro voce, Vi riporto il link e la mia mail inviata agli organizzatori della manifestazione

http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13413

A leggere il programma della 3a edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani sorge spontaneo il dubbio circa il sottotitolo della manifestazione: ...(ti) apre gli occhi sulla città e sul mondo. Sulla città, probabilmente è vero. ma sul mondo il panorama è quanto meno riduttivo e fuorviante se non, addirittura, ideologicamente orientato e fazioso. La Cina è al primo posto al mondo per condanne a morte e non allenta la propria morsa sul Tibet e sulla minoranza musulmana degli Uiguri; l'Iran, secondo in questa non invidiabile graduatoria, si distingue per la feroce repressione dei dissidenti, per l'intolleranza istituzionalizzata dell'omosessualità, per l'impossibilità per le donne di godere degli stessi diritti degli uomini, situazione diffusa in tutti quegli Stati arabi e/o musulmani dove vige, se non la Sharia, un sistema normativo fortemente influenzato dall'Islam; in Sudan, la popolazione del Darfur viene massacrata (almeno quattrocentomila vittime negli ultimi anni) e costretta alla fuga (più di un milione e mezzo di profughi). In Pakistan, le minoranze, in particolare quella Sinthi, vengono perseguitate. Senza considerare i massacri e le minacce di cui sono vittime i cristiani in molti Stati islamici.
Eppure voi organizzate, con denaro che presumo pubblico, una manifestazione nella cui sezione internazionale, oltre ad un'apprezzabile attenzione riservata al troppo dimenticato, anzi ignorato, popolo Saharwi, al Kenia ed ai desaparecidos argentini, si riserva la solita attenzione di parte sulla Palestina (fa molto chic e mette d'accordo sinistra estremista, destra fascista e centro cattolico, sempre uniti quando si deve dare colpa ai "perfidi giudei", oggi Israeliani); si ricorda la situazione della Colombia occupandosi solo del "terrorismo di stato", dimenticando (?) che se questi non si distingue per rispetto dei diritti umani di certo i suoi avversari non hanno tutte le carte per il trattamento riservato ai contadini. E, infine, si presenta l'Irlanda del Nord, dove, è vero che la Gran Bretagna ha, fino ad un recente passato, usato sistemi discutibili nella lotta contro gli indipendentisti, ma è pur vero che questi ultimi non disdegnavano il terrorismo come strumento di lotta.
Con il sostegno di un assessorato del Comune di Napoli, si organizza una manifestazione orientato in favore dei diritti di alcuni che, evidentemente, si ritiene siano "più uguali degli altri", secondo uno schema più adatto ad un raduno di gruppi antagonisti e di estrema sinistra che ad un'iniziativa di vera sensibilizzazione.
 
Daniele Coppin

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