Una storia che dimostra l'incomprensione di Obama della situazione in Medio Oriente
Barack Obama
Scusate, dato che siamo in lite sulla proprietà di un angolo del
giardino che divide le nostre due case, il mediatore che ci siamo
scelti o che ci si è imposto dice di far così: voi riconoscete che la
parte contesa è mia, e io ve ne affitto un pezzo se mi pagate
profumatamente, quello cui tenete così tanto perché c'è la tomba della
vostra nonna. Sì ve lo affitto... diciamo per sei mesi; poi però me lo
dovete cedere definitivamente, nonna o non nonna. Non vi vanno bene i
sei mesi? Vabbe', sarò generoso, ve lo lascio per un anno e se volete
l'affitto potete non pagarlo voi, se trovate qualcuno che vi finanzi,
per esempio il mediatore. A me non importa, pur che mi arrivino i
soldi. E soprattutto che alla fine mi diate il bottino.
Vi sembra una bizzarria? Be' avete ragione, ma questa è più o
meno l'ultima pensata fatta dall'amministrazione Obama (per fortuna
ormai azzoppata dagli americani) a proposito del Medio Oriente:
l'affitto dei territori contesi fra Israele e palestinesi. Sui
giornali in rete ne ho trovato due versioni, l'affitto di Gerusalemme
(http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=193238) e anche
quello della frontiera lungo il fiume Giordano, che come sapete è
assai importante, perché se non è sorvegliata bene, facilmente dalla
Giordania potrebbero arrivare armi e materiali per il terrorismo
(http://www.jpost.com/Israel/Article.aspx?id=193524).
In questa situazione di diplomazia segreta, in cui non sappiamo
nemmeno se le trattative in qualche forma vadano avanti, non possiamo
certo essere sicuri come siano andate le cose. Ma il fatto stesso che
sia uscita in pubblico la buffa ipotesi del noleggio mostra che
qualcosa è andato storto, che magari Netanyahu all'inizio ha detto che
se ne poteva parlare per non scontentare il potente mediatore, ma
Israele alla fina non ha potuto accettare una simile sciocchezza. Che
non è solo l'ennesima prova dell'approccio "short term"
dell'amministrazione americana (facciamo finta di risolvere la cose,
godiamoci il successo di relazioni pubbliche, poi quando i problemi
verranno fuori ci penserà qualcun altro), ma mostra quanto sia
profondo il suo dilettantismo e l'incomprensione della situazione in
Medio Oriente.
Ci sarebbe poi un altro fatto, che il giardino non appartiene affatto
ai palestinesi, che i territori non sono affatti legalmente
palestinesi e non sono "occupati" da Israele, com'è ormai diventato un
luogo comune (falso) affermare. Ma questa è un'altra storia, di cui
dovremo riparlare, in un'altra cartolina. Per ora godiamoci la gag
dell'affitto
Ugo Volli