Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Vorrei dirvi la mia sulla polemica della fiction su Pio XII 03/11/2010
Vorrei dirvi la mia sulla polemica della fiction su Pio XII
Pio XII Agostino Gemelli
Cari amici, vorrei dirvi la mia sulla polemica della fiction su Pio XII, non perché io sia uno storico, ma perché siamo amici, abbiamo confidenza, e vi posso forse spiegare la reazione di un ebreo a questa storia. Premessa: a me delle santificazioni della Chiesa non importa nulla. Non credo in Gesù e nella Madonna, figuratevi che mi importa se questo o quel personaggio viene nominato santo. A dire il vero, anche l'idea di un'istituzione che dopo un regolare processo decide chi sia o non sia santo mi sembra piuttosto buffa: tendo a pensare che tutta quest'idea di "santificare" sia un'usurpazione delle prerogative del Signore, ammesso che Gli piaccia dare gradi a questo e quello. Comunque se la Chiesa vuol nominare santo Attila o Napoleone III o Mussolini o Papa Pacelli, a me non interessa niente. Naturalmente, come per ogni forma di pubblica onoranza posso dire il mio parere laico e civile: sarei contrario a una piazza Pol Pot (a proposito, sapete che un mattacchione dalle parti di Pavia ha messo una targa sul cortile di casa sua definendolo "Largo Adolf Hitler?). E dal punto di vista civile sono anche contrario a una Via Pacelli.
Se il maresciallo Radetzki in privato faceva i miracoli ed era un cattolico esemplare, lo facciano santo, sono problemi loro. Però non devono dire che lo santificano perché è stato molto buono con gli italiani del Risorgimento, non lo è stato. Se Benito Mussolini dev'essere fatto santo per ragioni religiose cattoliche, va benissimo; ma non dicano per favore che è un difensore della democrazia e delle libere elezioni. Ora Pio XII sarà stato un esemplare difensore della teologia cristiana, un mistico, un ottimo diplomatico in tempi difficili quel che vi pare; ma certo non ha aiutato gli ebrei. Alcuni cattolici italiani, preti e fedeli comuni, hanno dato rifugio a ebrei in difficoltà durante i due anni fra l'8 settembre e il 25 aprile; ma il Papa come tale non ha agito; non è intervenuto quando le deportazioni naziste avvenivano sotto le sue finestre, non ha firmato la dichiarazione alleata del '43 sul genocidio, non ha condannato le persecuzioni neppure dopo la caduta del nazismo, quando nessuna considerazione di opportunità valeva più, anzi ha fatto far pressione sul governo perché le leggi razziali non fossero abrogate (salvo la parte di interesse cattolico su convertiti e coppie miste). Avete letto bene: dopo la guerra il Vaticano di Pio XII non voleva che le leggi razziali fossero eliminate. E dovremmo essergli grati?
Questo però ci chiedono, gratitudine per chi ci ha lasciato tranquillamente andare per la nostra strada verso Auschwitz. Anzi, dicono, lo facciamo santo perché è stato così buono con gli ebrei. Capirete che ce n'è più che abbastanza per arrabbiarsi. Ma non basta, questa storia del merito di essere stati buoni con gli ebrei si è diffusa. A me è accaduta più di una volta che qualcuno abbia rivendicato in relazioni private e di lavoro che suo padre, suo zio, suo nonno era stato buono con gli ebrei (ammesso che sia vero, come se opporsi alla persecuzione di un gruppo di concittadini innocenti non fosse un elementare dovere civico).
Il colmo è stato raggiunto da un giovanotto, che di mestiere fa il ricercatore universitario in Storia Medievale e per hobby l'editorialista cattolico del "Riformista" (giornale del PD...). O viceversa. Sul numero di oggi del quotidiano, a proposito della posizione vaticana e della polemica di cui stiamo parlando, ha scritto: "La posizione della Santa Sede, per altro, è stata inequivocabilmente e sempre di totale ostilità al nazismo. Non era necessario un pronunciamento ufficiale del Papa, che sarebbe stato addirittura inopportuno e controproducente in quel frangente, perché vi era una comune solidarietà sentita e condivisa del popolo cristiano verso gli ebrei, vissuta e praticata a tutti i livelli. Una prova lampante è il fatto che perfino padre Agostino Gemelli, il quale aveva per il regime fascista ben più che una simpatia, aveva fatto rifugiare di nascosto molte persone dentro l'Università Cattolica di Milano."
Questo brano è un capolavoro di ipocrisia. Se c'è un antisemita nella cultura cattolica italiana del Novecento questo è proprio Gemelli, il fondatore dell'Università cattolica. Leggete cosa scriveva nel '39, in epoca di leggi razziali e di Lager in Germania: « Tragica senza dubbio, e dolorosa la situazione di coloro che non possono far parte, e per il loro sangue e per la loro religione, di questa magnifica patria; tragica situazione in cui vediamo una volta di più, come molte altre nei secoli, attuarsi quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di sé e per la quale va ramingo per il mondo, incapace di trovare la pace di una patria, mentre le conseguenze dell'orribile delitto lo perseguitano ovunque e in ogni tempo. » (Renzo De Felice, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo, Torino, Einaudi, 1993, p. 325) E, più o meno nello stesso periodo: « L'accusa che l'Università Cattolica accetti studenti ebrei deve essere una voce messa in giro da malevoli interessati. Noi non abbiamo alcun ebreo, né non battezzato, né battezzato. Io, come saprà, osservo lealmente e fedelmente tutte le leggi dello Stato, anche quelle che non mi sembrano giuste; come sarebbe il caso dei battezzati. » (Emma Fattorini, Pio XI, Hitler e Mussolini, Einaudi, Torino, 2007).
Bello, no? Ma non aiutò nel momento del bisogno una cinquantina di ebrei a rifugiarsi all'Università cattolica? Be' no, è una vecchia bufala, così vecchia che è finita anche su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Agostino_Gemelli). Leggete: "In difesa di Agostino Gemelli intervenne il sacerdote cattolico Francesco Olgiati con un memoriale redatto nel 1945. Stretto collaboratore di Gemelli, Olgiati condivideva pienamente le scelte ideologiche del rettore francescano[...] Olgiati affermò nel suo memoriale che il rettore francescano prestò soccorso ai perseguitati politici, fra i quali numerosi ebrei; secondo Olgiati «alcuni furono dal Rettore stesso aiutati a recarsi in Svizzera», mentre altri furono nascosti in Milano. Tuttavia questa versione è stata smentita dalla storica Susan Zuccotti con una ricostruzione dei fatti maggiormente dettagliata [Susan Zuccotti, Il Vaticano e l'Olocausto in Italia, Mondadori, Milano, 2001, pp. 281-283]. I profughi (una cinquantina di ebrei, un centinaio di prigionieri di guerra e varie centinaia di ex militari italiani), sono stati favoriti nella fuga, non dal Gemelli, ma da giovani laureati provenienti dall'Università Cattolica che fungevano da guide, assieme al padre cappuccino Carlo Varischi. [... il quale] testimoniò di avere personalmente provveduto a procurare ai fuggiaschi documenti falsi e denaro, oltre a rifugi sicuri lungo il viaggio. Circostanze confermate anche da Ezio Franceschini in un articolo nel quale si afferma, a proposito dei fuggiaschi, che «Parecchi di essi, un centinaio circa, raggiunsero la salvezza anche per merito ed opera di Padre Carlo da Milano, [...] il cui ufficio è stato il primo centro di attività clandestina nel nostro Ateneo». L'unico merito di padre Gemelli fu quello di aver avvisato padre Varischi di essere ricercato dalla polizia fascista, permettendogli di trovare rifugio sui monti."
E però secondo Ippolito anche Agostino Gemelli, come Pio XII, benché un po' troppo tenero coi fascisti, sarebbe stato un generoso aiuto per gli ebrei, e dunque in fondo dovremmo essergli grati. Io ripeto: facciano Gemelli cavaliere, se credono, e Pio XII santo. Non ci importa. Ma sappiano che noi non siamo d'accordo per onorare questi signori. E per favore non cerchino ad ogni costo di trovare qualche ebreo che per amor di pace gli dia soddisfazione, come stanno facendo anche in questi giorni. E' umiliante per loro e anche per noi.