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Mi permetto di intervenire anch'io sull'argomento, premettendo che sono cattolico, e mi sono sempre sentito amico di Israele, del popolo ebraico e dell'ebraismo. Prendo atto dagli articoli pubblicati, delle dichiarazioni di singoli vescovi, ma dalla lettura del documento finale del Sinodo, che quindi č la posizione ufficiale dello stesso, non mi sembra che eso contenga nč antisemitismo (che č specificatamente condannato), nč disconoscimento all'esistenza dello Stato di Israele (seppure ci siano critiche alla sua politica, che credo sia democraticamente lecito) . Ci sono dichiarazioni relative alla sofferenza del popolo palestinese, che ritengo, indipendentemente da quali siano le cause, siano oggettive, oltre all'auspicio a trovare insieme soluzioni che garantiscano la pace, la sicurezza e la dignitą, a tutte le popolazioni del medio oriente, compresi Israele e il suo popolo. Concludo dicendo che personalmente mi addolora molto questo contrasto fra cattolici ed ebrei: confidavo che l'avviato processo di dialogo, nel rispetto reciproco, potesse proseguire, cancellando secoli di incomprensioni e anche di persecuzioni, per cui mi pare, il Papa Giovanni Paolo II abbia anche chiesto il perdono. Un cordiale saluto Se lei rilegge il pezzo di Giorgio Israel vedrą quanto la sua valutazione sia condivisa per quanto riguarda l'ultimo capoverso della sua mail. |
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