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Ugo Volli
Cartoline
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E' possibile allearsi con l'Islam? 26/10/2010

 E' possibile allearsi con l'Islam?



Ma secondo voi, questi "nazionalisti arabi" vestiti di sottanone viola
che dicono che Israele è "un peccato contro Dio" e offrono
collaborazione al mondo islamico per il rispetto della libertà di
religione, ci sono o ci fanno? Voglio dire, credono davvero a quel che
dicono, la terra promessa annullata da Gesù, la fondazione di Israele
"peccato contro Dio", il "corpo estraneo irritante" e altre
ferneticazioni teologico-politiche del genere? O pensano anche solo
che scomunicando Israele e prosternandosi davanto ai terroristi,
otterranno che i musulmani li lasceranno in pace? Anche questa è
un'illusione, non basta essere sottomessi per scamparla.

Prendete l'Egitto, paese "moderato" per eccellenza in Medio Oriente.
Oggi il dodici per cento della popolazione è copta, mentre fino
all'ottavo secolo erano al novanta per cento. I copti sono gli
abitanti originari dell'Egitto, cristiani dal III secolo; la loro
lingua è l'evoluzione di quella dei faraoni, il loro nome significa
egiziani; gli altri che oggi comandano sono invasori o convertiti per
forza.  Quei dieci milioni che esistono oggi sono eroici sopravvissuti
in mezzo a continue vessazioni, espropri, violenze sanguinose. Ora
questo ciclo repressivo sta accelerando di nuovo, probabilmente a
causa della crisi del regime che cerca capri espiatori; ma l'Islam non
ha mai smesso di cercare di distruggere la comunità copta, nei dodici
secoli della sua oppressione.

Ecco i fatti. Su Al Jazeera (che in questo caso funge da organo
tecnologicamente avanzato dell'integralismo e talvolta del terrorismo
islamico), sono iniziate a venir fuori accuse ai copti di nascondere
armi nei conventi e – veramente il colmo – di "rapire" le ragazze
copte che vorrebbero così volentieri convertirsi all'islam per sposare
i bei ragazzi musulmani, ma ne sono violentemente impedite dai
sacerdoti. La prima accusa è un invito a razziare chiese e monasteri,
la seconda a rapire e violentare le donne copte, come è nella
simpatica abitudine dell'Islam con le figlie dei "dhimmi". Ci si è
messo immediatamente anche il regime di Mubarak, prima ordinando alla
gerarchia copta, contro le leggi tradizionali, di ammettere che chi
divorzia secondo le leggi (musulmane) dello stato possa risposarsi
secondo la religione copta (provate a pensare se lo stato italiano
avesse una pretesa del genere). Ancora, la "moderata" moschea di Al
Ahzar, centro degli studi islamici sunniti, ha denunciato i copti per
blasfemia, per aver osato negare in un seminario interno un passo del
Corano  (5,17) in cui si dice che tutti i cristiani sono infedeli.
C'è stato infine il caso di un tale musulmano che ha osato convertirsi
al cristianesimo e ha chiesto il cambiamento della religione sulla
carta d'identità (sì, i progrediti paesi arabi registrano la religione
sui documenti), solo per finire sotto processo. Trovate tutti i
dettagli di questi casi qui:
http://www.hudson-ny.org/1608/egypt-christians-lions. Insomma, una
brutta tempesta sembra addensarsi sopra le teste dei cristiani
d'Egitto, che sono rimasti i più numerosi di tutto il mondo islamico.

Naturalmente ai monsignori dei copti non importa nulla, perché non
sono cattolici (salvo un pugno di "copti cattolici", che sarebbe come
dire "protestanti ortodossi", guidati nientepopodimenoche da un
"patriarca" di Alessandria, il quale ha avuto largo spazio nella
gestione del sinodo, anche se di fedeli ne ha davvero pochi). Il fatto
è che la Chiesa notoriamente non si occupa dei cristiani non
cattolici. Per esempio, sul genocidio degli Armeni, sulla cacciata dei
greci ortodossi dalla Turchia e poi sull'invasione di Cipro, sulle
stragi degli aramaici in Siria e Iraq non ha mai parlato molto. Sarà
sano senso del realismo, se non proprio alta moralità. Lo stesso
realismo e la stessa moralità che ha dettato l'atteggiamento ehm
prudente di Pio XII davanti al nazismo.

Ma funziona questo realismo? C'è qualcuno con cui fare i patti? E'
possibile allearsi con l'Islam? La risposta è: no, no, no. L'islam non
ha un vertice con cui allearsi, funziona su spinte antiche che sono
diventate ideologia contemporanea, al cui centro c'è il disprezzo per
gli infedeli (e l'odio per gli ebrei, ma questo ai beatissimi
monsignori non importa, naturalmente, non sono fatti loro). Ve ne
mostro una prova, che si può giudicare divertente, ma in realtà è
agghiacciante per quel che rivela. Guardate questo video, girato a
Firenze un mese fa (e di cui nessun giornale ha parlato): si vede un
musulmano (non me lo invento io, è definito proprio così) che sale
sull'altare del Duomo di Firenze, quello della cupola di Brunelleschi,
dell'"urne dei forti" e di tanti capolavori artistici e improvvisa un
balletto di scherno:
http://atlasshrugs2000.typepad.com/atlas_shrugs/2010/10/muslim-dances-on-the-central-altar-of-florences-cathedral.html
. Questo è il senso di rispetto che l'islamismo ha per il culto
cattolico. Questo, se non di peggio, è quello che piacerebbe fare a
più o meno tutti i bravi palestinesi difesi dalla Chiesa. Dunque
ripeto la domanda: secondo voi, i reverendissimi monsignori ci sono o
ci fanno?

Ugo Volli


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