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L’educazione e la pace In questi giorni si è parlato molto dei libri di testo nelle scuole dell’Autonomia Palestinese e di Israele. Il CMIP (Centro per il monitoraggio della dinamica della pace) è un’organizzazione non governativa fondata a New York nel 1998 a Andrè Marcus. Lo scopo del CMIP è di incoraggiare lo sviluppo "di rapporti pacifici tra popoli e nazioni, attraverso la creazione di un clima di tolleranza e di mutuo rispetto basato sul rifiuto della violenza come mezzo per la risoluzione dei conflitti". Il CMIP, pone enfasi sullo studio dei testi scolastici e sui programmi educativi, dove vede "un segnale significativo come l’orientamento e le valutazioni che le società vogliono trasmettere ai loro giovani". I primi studi del CMIP includevano il conflitto arabo-israeliano nella speranza di "incoraggiare la rinuncia alla violenza e lo sradicamento degli stereotipi", di conseguenza "costruire solide basi per una pace autentica e durevole tra Israele e i suoi vicini Arabi". Piu tardi il CMIP estendera ,questo progetto a "altre regioni del mondo". Riporterò qui sotto alcuni brani riportati dalla relazione del CMIP sui libri di testo palestinesi e alcuni brani che ho raccoltoin quelli israeliani e le conclusioni della relazione. STUDENTI DI 8 ANNI nelle scuole dell’Autorità palestinese. - Forma una frase contenente le seguenti parole. Muore come un Martire, per difendere, nostro eroe, la Madrepatria. (La nostra lingua araba, classe 3, prima parte, pp. 8-9) - (L’insegnante) deve porre le seguenti domande: a. Chi occupa Gerusalemme oggi? b. Qual è il nostro dovere verso Gerusalemme? (Guida dell’insegnante, la nostra lingua araba, classe 3 pp. 130-131) Sviluppa (nello studente) il desiderio di proteggere la Madrepatria dall’ingordigia dell’invasore (guida dell’insegnante , la nostra lingua araba, classe 3 pag.133) - Cosa mi è rimasto di questa lezione: - di sacrificare la propria via e le proprietà terrene per Allah e la Madrepatria, - sopportare tutte le avversità e credere nelle sentenze di Allah e nel destino che Egli ha stabilito - gli Ebrei sono traditori e sleali. (Educazione religiosa islamica, classe 4 pp. 44-45-55). STUDENTI DI 10 ANNI La cartina che è inclusa in questo paragrafo mostra, sotto il nome di Palestina, tutto il territorio di Israele Domande per la comprensione del testo. nominare 4 gloriose battaglie che hanno avuto luogo sul suolo di Palestina perchè dobbiamo combattere gli Ebrei e buttarli fuori dal nostro Paese? Ricorda che: il risultato finale e inesorabile sarà la vittoria dei Musulmani sugli Ebrei (La nostra lingua araba, classe 5, pp.64-67) La Jihad è un dovere religioso per tutti i Musulmani. (Musulmani di entrambi sessi) (la nostra lingua araba, classe 5 pag. 167) Gli Ebrei hanno un atteggiamento ostile e ambiguo verso la nuova religione. Essi hanno rifiutato Maometto e lo hanno chiamato bugiardo; hanno combattuto la sua religione in ogni modo e con ogni mezzo e questa guerra perdura fino ad oggi. Essi cospirano con gli ipocriti e gli idolatri contro di lui e continuano a comportarsi così. (Educazione Islamica, classe 7 pag. 125) Tema: come libereremo la terra che ci è stata rubata? Usa i concetti seguenti: unità araba, cieca fiducia in Allah ,armi ultramoderne e munizioni, uso del petrolio e altre risorse naturali come armi nella battaglia di liberazione. (La nostra lingua araba classe 7 prima parte, pag.15) Studio della poesia "Mamma" Mamma, io partirò presto, prepara il sudario Mamma, io affronto la morte, io non vacillo Mamma, non piangere per me se cadrò Non ho paura della morte e il mio destino è morire come un Martire (La nostra lingua araba classe 7, pag. 63) Perchè il poeta chiede a sua madre di non piangere per lui? Risposta: perchè egli vuole diventare un martire di Allah e non ha paura della morte (Guida dell’insegnante, la nostra lingua araba classe 7 pag. 303) Il CMIP commenta " Ne consegue certamente che i bambini non debbano essere ritenuti responsabili per la propaganda di cui si nutrono. D’altra parte non si può ignorare un fenomeno che è una grave minaccia per il futuro. Ignorare ciò che viene insegnato attualmente nelle scuole palestinesi è come gettarsi nelle braccia dei peggiori nemici della pace. Cresciuti con la convinzione che gli ebrei siano sleali e avari di natura e che debbano essere espulsi dal Paese, potranno i bambini palestinesi tendere amichevolmente la mano ai bambini israeliani della stessa età? Come si può rimpiazzare lo spirito della Jihad (assolutamente inteso qui come "guerra santa" nella sua accezione più feroce), l’invocazione al massacro, il culto della morte e l’esaltazione del martirio, con lo spirito della fratellanza, o addirittura alla coesistenza? Il processo mentale, gli slogans, perfino il vocabolario che sono incisi nella memoria di questi bambini sono destinati a lasciare traccia duratura. E gli sforzi di pace – che vanno avanti in modo infruttuoso – rischiano di scontrarsi contro i pregiudizi antiebraici insegnati oggi nelle scuole dell’Autorità Palestinese. I leaders palestinesi non sono gli unici responsabili per questo stato di cose. I programmi delle scuole dell’Autorità Palestinese sono finanziati, sorvegliati e approvati ella Comunità internazionale. L’Unione Europea, le Nazioni Unite e l’UNESCO hanno voce in capitolo sulla questione. i contenuti della relazione che viene qui pubblicata sono conosciuti sia dai rappresentanti di queste organizzazioni che dagli Stati membri, ma niente viene fatto. Avvelenare la mente dei bambini è ufficialmente un crimine che dovrebbe spaventare capi di stato, agitare politici, mobilitare i cittadini. Tutti coloro che desiderano veramente un futuro di pace per le popolazioni del Medio Oriente, devono denunciare queste pratiche scandalose, prima che il veleno abbia effetti irreversibili". Voglio riportare solo alcuni brani e i titoli nei libri di testo delle scuole israeliane. "Pace" "Pace è una benedizione, pace è una preghiera pace è la parola che sentirai in ogni momento della giornata… .......................... sempre pace, non lotta nè fuoco. Su tutta Israele Su tutto il mondo" Guerra è una cosa da piangere (poesia) Il pianto dei fiori sul Monte Meron (un vecchio pastore druso racconta a due bimbi ebrei della Galilea l’importanza del rispetto per la natura) Kibbuz Abu Yssa. (racconti di amicizia e cooperazione tra gli arabi di Tulcarem e gli ebrei della zona vicino a Natania e Maabarot all’inizio). Il recinto abbattuto (la storia di Yoram, ragazzo della Gerusalemme ebraica e di Mahmud, della Gerusalemme giordana, amici fraterni) Storie sui Drusi ( dal libro "Uniti nel destino" di Amal Nasser Aladin) Il cavallo di Nabek (racconto popolare arabo) Alla vigilia di un’altra guerra "Bambini di tutto il mondo, per un attimo guardate negli occhi i vostri genitori e gridate – Vogliamo vivere! VIVERE! E infine la conclusione del CMIP "In parallelo con la relazione relativa ai testi scolastici palestinesi, il CMIP ha pubblicato una dettagliata relazione intitolata "libri di testo arabi e palestinesi in Israele. Questa relazione (che può essere vista in Internet sito www.edume.org) è il risultato di un studio accurato su 360 libri scolastici. La maggior parte di questi libri sono approvati dal Ministero dell’Educazione e consigliati dalle scuole pubbliche. Comunque lo studio è stato allargato in modo da includere libri di testo usati nella rete delle scuole autonome ultra ortodosse; questa rete, nella quale studia il 10% dei bambini israeliani, non è controllata dal Ministero dell’Educazione. La relazione del CMIP inizia con tre punti fondamentali validi per tutti I testi: a. I testi non dubitano sulla legittimità dello stato di Israele b. Non c’è indottrinamento contro gli Arabi in quanto nazione. c. Nessuno dei libri di testo richiama alla violenza o alla guerra Prima di tutto i ricercatori del CMIP hanno messo l’accento sulla descrizione che dell’Islam viene fatta dal sistema scolastico israeliano. Conclusione: in tutte le scuole sotto il controllo del Ministero dell’Educazione, l’Islam è descritto un modo rispettoso. La storia dell’Islam e le sue regole essenziali sono sviluppate in "modo obiettivo e reale" e molti libri evidenziano aspetti positivi dell’Islam. Inoltre, i luoghi sacri a Ebrei e Musulmani non sono presentati come esclusivamente ebraici Anche l’affinità dei Musulmani a Gerusalemme è spiegata agli studenti, sebbene l’accento sia posto sul lato religioso piuttosto ch su quello politico. I soli commenti negativi sull’Islam sono stati trovati nei libri in dotazione ai bambini ultra ortodossi (che come ricordato prima costituiscono il 10% dell’intero corpo scolastico). La relazione del CMIP trova che, nei testi scolastici israeliani, il ritratto degli Arabi mostri "un genuino sforzo per rimuovere gli stereotipi e costruire le fondamenta per la coesistenza, il rispetto reciproco tra le popolazioni". I bambini israeliani leggono "molte storie che descrivono amicizia tra ebrei e arabi nei Paesi Islamici e in Israele, anche in tempi di guerra. E’ stato notato che "ci sono storie di ebrei che aiutano arabi….e arabi che soccorrono ebrei. Quando i libri di storia si occupano del conflitto arabo israeliano, "tutti i libri di storia spiegano che i due principali aspetti del problema che hanno causato il rigetto arabo del sionismo erano: l’acquisto di terre da parte degli ebrei e l’immigrazione degli ebrei in Palestina (Aliyah), più tardi Stato di Israele……..Questa opposizione che iniziò con scontri locali, divenne gradualmente lotta organizzata". I libri di testo evitano di demonizzare l’opposizione araba al sionismo, spiegandola piuttosto come "la richiesta di una giusta propriet? e il desiderio di restare la maggioranza della popolazione. Tra le mappe geografiche incluse nei libri di testo, alcune "mostrano la demarcazione tra lo Stato di Israele e i territori di Giudea e Samaria", mentre alcuni altri "mostrano solo il confine tra Israele e Giordania". L’Atlante più usato nelle scuole pubbliche "include una mappa che mostra i Territori amministrati dall’Autorità Palestinese", mostrando chiaramente le linee di demarcazione "in conformità agli accordi di pace tra Israele e i Palestinesi Per ulteriori informazioni: Center for Public Policy Italia – Via Eupili, 8 20123 Milano e-mail: cpp_italia@libero.it Tel: 347-3487846 16 Il Presidente per l’Italia - Paolo Foà di Angelica Calò Livnè |
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