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Cara Signora, capisco perfettamente lo stato d’animo e l’emozione che può provare un pellegrino in visita in questa meravigliosa Terra. Il “muro” che lei ha visto è senza dubbi orribile, una deturpazione. Come, del resto, era una cosa terribile il fatto che le madri di famiglia ebree, durante gli anni in cui infuriava la seconda intifada, mandassero a scuola i figli su autobus separati (sa com’è… se ne saltava in aria uno, almeno uno dei figli avrebbe avuto il modo -FORSE- di tornare a casa incolume), o il fatto che una semplice “pizza mangiata in un locale” si rivelasse “un evento fatale”, cioè la sparizione dal mondo dei vivi. Una delle cose che mi danno più fastidio (e non solo a me) qui in Israele, è il fatto che anche per andare a pisciare in un bagno pubblico si debba passare per un metal detector, ma se non controllano rischierei di tornare dal pisciatoio ridotto a brandelli. Per non parlare poi di quanto riguarda l’ingresso in centri commerciali, hotel (qui ne abbiamo bisogno di questi “fastidiosi controlli”, se vogliamo arrivare in camera vivi e vegeti, a Betlemme & Co NO). Per quanto poi riguardano le guide turistiche: tutto dipende da cosa il turista desideri che gli venga spiegato. Personalmente, conosco un paio di Guide Ebree validissime (una delle quali è addirittura riconosciuta dallo stesso Vaticano, data la sua eccezionale preparazione). Concludo questo mio commento su quanto da lei asserito con un umile e semplice consiglio: la prossima volta che lei decide di venire da queste parti, si informi meglio. Saluti da Israele Paolo Scanferla |
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