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Cara Signora, si informi meglio 25/10/2010
Cara Signora,
capisco perfettamente lo stato d’animo e l’emozione che può provare un
pellegrino in visita  in questa meravigliosa Terra. Il “muro” che lei
ha visto è senza dubbi orribile, una deturpazione. Come, del resto,
era una cosa terribile il fatto che le madri di famiglia ebree,
durante gli anni in cui infuriava la seconda intifada, mandassero a
scuola i figli su autobus separati (sa com’è… se ne saltava in aria
uno, almeno uno dei figli avrebbe avuto il modo        -FORSE- di
tornare a casa incolume), o il fatto che una semplice “pizza mangiata
in un locale” si rivelasse “un evento fatale”, cioè la sparizione dal
mondo dei vivi. Una delle cose che mi danno più fastidio (e non solo a
me) qui in Israele, è il fatto che anche per andare a pisciare in un
bagno pubblico si debba passare per un metal detector, ma se non
controllano rischierei di tornare dal pisciatoio ridotto a brandelli.
Per non parlare poi di quanto riguarda l’ingresso in centri
commerciali, hotel (qui ne abbiamo bisogno di questi “fastidiosi
controlli”, se vogliamo arrivare in camera vivi e vegeti, a Betlemme &
Co NO).
Per quanto poi riguardano le guide turistiche: tutto dipende da cosa
il turista desideri che gli venga spiegato. Personalmente, conosco un
paio di Guide Ebree validissime (una delle quali è addirittura
riconosciuta dallo stesso Vaticano, data la sua eccezionale
preparazione). Concludo questo mio commento su quanto da lei asserito
con un umile e semplice consiglio: la prossima volta che lei decide di
venire da queste parti, si informi meglio.

Saluti da Israele
Paolo Scanferla

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