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La Stampa Rassegna Stampa
24.10.2010 Richard Falk contro Israele
Perchè il quotidiano torinese dà credito alle sue accuse ?

Testata: La Stampa
Data: 24 ottobre 2010
Pagina: 14
Autore: Marina Verna
Titolo: «Studio choc: Le colonie sono ormai irreversibili»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 24/10/2010, a pag. 14, l'articolo di Marina Verna dal titolo " Studio choc: Le colonie sono ormai irreversibili ".

Non stupiscono le dichiarazioni di Richard Falk contro Israele. Non è niente di diverso dal solito, per saperne di più, è sufficiente digitare il suo nome nella casella 'Cerca nel sito', in alto a destra sulla Home Page di IC, si aprirà un archivio di informazioni al riguardo.
A stupire è la scelta fatta dal quotidiano torinese di dare rilievo alle sue dichiarazioni e la descrizione di Richard Falk come : "
professore emerito di diritto internazionale a Princeton ". Forse specificare qualche dettaglio in più sarebbe stato d'aiuto per i lettori. Invece di descriverlo solo come 'professore emerito di diritto internazionale', Marina Verna avrebbe potuto scrivere che Falk, relatore speciale per i diritti umani dell'Onu,è stato espulso da Israele per falso e propaganda e, per questo, è poco attendibile nelle sue "indagini" e nelle sue dichiarazioni su Israele. Ma in questo modo i lettori non avrebbero più dato molto credito alle sue dichiarazioni.
In ogni caso, il legame di Falk con l'Onu e la commissione dei diritti umani dovrebbe essere già di per sè un segnale sulla scarsa attendibilità delle sue accuse. Al momento l'alto commissario per i diritti umani Onu è Navi Pillay, sudafricana, che non perde mai occasione per attaccare ingiustificatamente Israele, accusandolo di essere uno Stato di Apartheid e, più in generale, non si può sostenere che l'Onu sia un organismo equilibrato nei confronti di Israele. Le sue molteplici risoluzioni di condanna contro lo Stato ebraico la dicono lunga sul suo presunto equilibrio.
Ecco l'articolo:


Richard Falk

«Gli insediamenti di Israele in Cisgiordania e a Gerusalemme Est sono così estesi da essere ormai irreversibili, un’annessione de-facto dei territori palestinesi». Questa frase, subito contestata da Israele, è contenuta in un rapporto commissionato dall’Assemblea generale dell’Onu a Richard Falk, professore emerito di diritto internazionale a Princeton. Che aggiunge: «Questa occupazione mina i presupposti su cui si fondano le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, e cioè che l’occupazione israeliana del 1967 fosse temporanea e reversibile». Questi presupposti sono anche la base per l’attuale processo, che mira a creare uno Stato palestinese indipendente e sovrano accanto a Israele. Ora questo sembra essere diventato un’illusione, ha aggiunto Falk. Per Israele, il rapporto è tendenzioso perché non cita mai gli «attacchi terroristici palestinesi ». Falk replica che il suo incarico verteva sull’occupazione israeliana, non su chi avesse ragione o torto nel conflitto israelo-palestinese; e le sue conclusioni sono basate non solo sull’espansione sempre più profonda delle colonie israeliane - quasi mezzo milione di ebrei vivono in più di cento colonie costruite a partire dal 1967 -, ma anche sullo sfratto dei palestinesi da Gerusalemme Est e la demolizione delle loro case. Consegnato il rapporto, Falk ha spronato l’Onu ad appoggiare sanzioni e boicottaggio di Israele per presunte violazioni della legge internazionale.

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