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Netanyahu come Berlusconi 20/10/2010
Il problema dei Chierici e dei Lerner è che vedono il male sempre nella politica del Governo israeliano, mai nelle azioni dei suoi mortali nemici. Per costoro, Nethanyahu in Israele è l’equivalente di Berlusconi in Italia, vale a dire il rappresentante di una destra intollerante, xenofoba, razzista, incapace di comprendere il grande valore della multiculturalità e dell’immigrazione islamica incontrollata. La questione della pace e della giustizia sarebbe facilmente risolvibile se i cittadini israeliani, al pari di quelli italiani, dessero maggiormente retta ai benpensanti della sinistra pacifista terzo-mondista filopalestinese invece di pensare egoisticamente a una vita comoda. E invece no; preferiscono vivere bene, senza attentati dinamitardi in autobus e ristoranti e senza razzi “artigianali” Qassam sulle proprie teste. E pretendono pure che chi richiede la cittadinanza israeliana si impegni a rispettare la natura ebraica dello Stato. Che egoisti, questi sionisti.
Ecco quindi che la causa di tutti i guai in Medio Oriente non è l’antisemitismo feroce dei tiranni come Ahmadinejad che si propongono di cancellare lo stato ebraico dalla faccia della terra, bensì, spiega dottamente Lerner, «il sionismo snaturato come esclusivismo» il quale «aggrava le incognite da cui vorrebbe proteggere gli israeliani» e «nega la missione salvifica d’Israele», giacché «l’ossessione identitaria che pretende di codificare le appartenenze comunitarie su base etnocentrica o religiosa, negando la sua prepotenza confessionale solo perché i suoi cultori senza fede si camuffano da laici» rivela il proprio limite in quanto «divide i seguaci lungo demarcazioni impreviste».
Con questi ragionamenti, la responsabilità della “soluzione finale” non sarebbe di Hitler ed i suoi carnefici, bensì della “ossessione identitaria” degli ebrei in Europa di voler rimanere tali anziché abiurare con qualche millennio d’anticipo (in modo da far perdere ogni traccia della primitiva origine) la propria fede e relativo patrimonio culturale, usanze, costumi, tradizioni, festività, ecc. Per parafrasare il prof. Volli, non è Ahmadinejad antisemita criminale; sono gli ebrei che sono troppo ebrei.
 
Cordiali saluti
Luigi Prato

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